Nel secondo giorno successivo al voto prosegue lo spoglio elettorale. Stabiliti i vincitori dell’uninominale, si stanno infatti assegnando i seggi con il metodo proporzionale. Quelli che coprono i due terzi del totale delle Camere, secondo la nuova legge elettorale. Così, per la Camera, sono in tutto 607 su 630 i seggi finora ripartiti. Al Senato, invece, sono 308 quelli assegnati. Quando all’appello mancano da scrutinare una trentina di sezioni, il quadro appare comunque abbastanza delineato.
Camera. Il Movimento Cinque Stelle, forte del suo 32,7%, ha ottenuto la fetta più consistente di seggi per un singolo partito: 221, di cui 133 in base alla quota proporzionale. Tutto il centrodestra potrà invece contare sull’elezione di 260 deputati. Di questi, al momento, 151 derivano dai collegi plurinominali: 73 alla Lega, 59 a Forza Italia, 19 a Fratelli d’Italia. Il Pd ha per ora in totale 110 deputati, di cui 24 sull’uninominale e 86 sul proporzionale. Due seggi per gli alleati sudtirolesi dell’Svp. Mentre il resto della coalizione del centrosinistra (+Europa, Civica popolare e Insieme) non ha ottenuto nulla dalla quota proporzionale. Gli ultimi 14 posti finora assegnati vanno invece a Liberi e Uguali.
Senato. Il centrodestra si è aggiudicato 135 seggi totali, di cui 77 assegnati grazie alla quota proporzionale: 37 alla Lega, 33 a Forza Italia, 7 a Fratelli d’Italia. Subito dietro il Movimento Cinque Stelle, con un totale di 112 seggi, di cui 44 relativi ai collegi plurinominali. Il Pd conterà su 56 seggi, di cui 43 relativi al proporzionale; un seggio anche a Svp e quattro a Liberi e Uguali.
I ripescati. Alla luce dei risultati complessivi, sono tanti gli elementi di spicco dei vari partiti ad aver deluso all’uninominale. Ma per molti di loro ha funzionato il paracadute del proporzionale. È in questo modo che sono stati eletti ad esempio i ministri Marco Minniti e Dario Franceschini e il presidente del Pd Matteo Orfini. Tra i ripescati figurano anche il leader di Mdp Pier Luigi Bersani, il ministro Maurizio Martina e l’ex presidente della Camera Laura Boldrini.