Si apre oggi, al Foro Italico di Roma, il primo processo sportivo relativo alla seconda tranche dell’inchiesta della Procura di Cremona, “New Last Bet”. Dopo i deferimenti della Procura federale a carico di 22 società (tra cui quelle di Serie A Atalanta, Siena e Novara) e 61 tra tesserati e non (52 i calciatori in attività al momento delle rispettive contestazioni), si cerca di far luce sull’ondata di scandali caduti sul mondo del calcio italiano. Con gli Europei alle porte, la bufera del calcio scommesse tiene banco nel ritiro degli azzurri. Il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon, più che parlare dell’esordio con la Spagna o del test con la Russia, si sofferma sui fatti degli ultimi giorni: dal blitz a Coverciano alle parole del Premier Mario Monti.
Il Blitz di Coverciano. Buffon è esplicito sul blitz della polizia: “Ci sono delle operazioni giudiziarie e voi lo sapete tre o quattro mesi prima. Uno parla con i pm e voi sapete il contenuto dieci minuti dopo: è una vergogna. Fuori da Coverciano c’erano le telecamere dalle 6 del mattino. Strano.” Meno diretto invece sulla provocazione del premier Monti: “Non mi permetto di proferire verbo sulla questione … La risposta migliore, che è poi quella vera, l’ha data il presidente della Federcalcio, Abete”.
“Meglio due feriti che un morto”. Buffon è anche tornato sulla sua recente dichiarazione circa la possibilità di un tacito accordo in campo tra due squadre, nelle ultime giornate di campionato, per raggiungere un obiettivo. “Non posso dire quello che realmente cuore e mente pensano… Credo che la prima cosa da preservare sia la democrazia, la libertà: per questo poi accetto le critiche e mi prendo le responsabilità, però dispiace sentire poi da voi giornalisti delle paternali”.
Le polemiche. Quindi tutti sapevano trannela Federazione, secondo il numero uno della Nazionale. Per quel che riguarda poi l’allenatore della Juve Antonio Conte dichiara: “Sono ancora convinto che Conte resterà alla Juve: le accuse non mi sembrano così forti”. Tornando poi sull’impegno Europeo: “Ci arrivo bene, con tanta voglia di vincere, con i compagni vogliamo ritagliarci un ruolo di protagonisti. Ma se vinciamo il titolo non si dica che le polemiche fanno bene alla competizione. E’ una cosa così stucchevole che fa rabbrividire”.
Dalla procura di Cremona. La risposta del pm Di Martino non si è fatta attendere: “Se è un’opinione, non la condivido ma la rispetto, se invece Buffon è a conoscenza di fatti specifici lo aspetto in procura”.
Le tappe dell’inchiesta. Partita nell’estate del 2011, l’inchiesta “Last Bet” si è ormai allargata alle tre procure di Cremona, Bari e Napoli. Tutto iniziò con Cremonese-Paganese, disputata nel novembre 2010, che costò le manette a ben 7 giocatori e costretto ai domiciliari altre 9, tra cui l’ex della Nazionale, Beppe Signori e il suo amico Luigi Sartor. Dopo una fase di “calma apparente” si arriva a dicembre 2011, quando si scopre il giro di affari che fa capo a un’organizzazione internazionale. In base all’ipotesi investigativa, infatti, la cosiddetta “banda degli Zingari”, guidata dall’ungherese Tan Seet Eng, dirigeva il riciclo di denaro, frutto del traffico di stupefacenti, attraverso le scommesse e il controllo di un’agenzia con sede a Londra (Paradise Bet). Nasce quindi una nuova idea di business: puntate gratis ai calciatori, che in cambio devono garantire i risultati. Per ridurre ai minimi termini l’aleatorietà della scommessa, viene introdotto anche un bonus: un tesoretto da utilizzare per ampliare la cerchia dei contatti e accrescere le possibilità di controllare i risultati. Sempre a dicembre il gip di Cremona emette ben 17 ordinanze di custodia cautelare. Tra queste c’è anche Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta, squalificato per tre anni e mezzo dalla giustizia sportiva e arrestato il 19 dicembre scorso. La pena dell’ex atlantino è stata poi convertita negli arresti domiciliari, da pochi giorni però revocati.
Le novità. Si arriva quindi ai nostri giorni con le dichiarazioni del giocatore dell’Atalanta (ex Bari) Andrea Masiello. Nel mirino arrivano le ultime nove partite disputate dal Bari, nello scorso torneo di massima divisione. Il difensore atalantino era stato chiamato in causa dal collega Carlo Gervasoni (arrestato e scarcerato nell’inchiesta sulle partite truccate riguardo a una presunta combine sul match Palermo-Bari, del campionato 2010-2011). Il registro degli indagati dalla procura di Cremona si arricchisce quindi di altri 41 nomi, per arrivare nel complesso a più di 100.
A questo punto comincia “New Last Bet”, condotta dal Gip Guido Salvini, con i clamorosi arresti degli ultimi giorni. Gli uomini della polizia di Stato hanno eseguito 19 provvedimenti restrittivi e numerose perquisizioni, in Italia e all’estero. Si tratta di calciatori di serie A e B, tecnici e dirigenti di società professionistiche coinvolti nelle indagini. Sono finiti dietro le sbarre anche il capitano della Lazio, Stefano Mauri, e il centrocampista nonché ex capitano del Genova, Omar Milanetto. Gli indagati dovranno rispondere dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Tra questi: l’allenatore della Juve, Antonio Conte e l’ex giocatore dell’Inter e della Lazio, Bobo Vieri. Per l’ex bomber della Nazionale, Beppe Signori, il reato contestato è di riciclaggio di denaro.
di Marina Bonifacio