Il primo giorno del dopo Tavecchio è pieno di incertezze. Il calcio italiano è chiamato a colmare il vuoto lasciato ieri dall’ormai ex presidente della Figc, ma anche a individuare al più presto la prossima guida tecnica di una Nazionale che ha un urgente bisogno di ripartire, nella testa prima che sul campo. Per questo, mentre sulla Federcalcio si allunga l’ombra del commissariamento, si inizia a sfogliare la rosa dei nomi per il nuovo allenatore dell’Italia.
Commissariamento. Il primo a parlarne è stato ieri il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Mi sembra l’unica soluzione possibile», ha spiegato, prima di convocare per domani pomeriggio la Giunta straordinaria. Le dimissioni di Tavecchio, l’Italia fuori dai Mondiali, le Leghe di A e B commissariate sono per Malagò tutti elementi che rendono impossibile un’elezione ordinaria in Federcalcio entro 90 giorni, come richiesto dallo Statuto. Le altre componenti, come Assocalciatori e Lega nazionale dilettanti, chiedono di fissare le nuove elezioni. Il loro timore è l’interferenza di un commissario sugli equilibri di governance, visto che in tal caso le elezioni slitterebbero almeno alla prossima estate.
Tavecchio. Ieri, nel discorso con cui ha rassegnato le dimissioni, Tavecchio è stato una vera furia. Contro i giornalisti, accusati di aver messo in atto «uno sciacallaggio politico», ma anche contro Cosimo Sibilia, presidente della Lega nazionale dilettanti e suo vice in Figc, accusato di avergli voltato le spalle mettendolo in minoranza al Consiglio federale. Prima di elencare, poi, tutte i benefici che la sua amministrazione ha portato al calcio italiano, non è mancato nemmeno un attacco diretto a Malagò: «Ma non aveva detto lui stesso che non c’erano le condizioni per un commissariamento?».
Allenatore. Nel frattempo non si ferma il toto-ct per la Nazionale. I nomi continuano ad essere gli stessi che girano da un paio di giorni: Ancelotti (che però ha già rifiutato), Conte, Ranieri, Mancini, Allegri. Allenatori che si liberebbero solo a fine stagione, rendendo necessario un traghettatore che potrebbe essere Di Biagio, ct dell’Under 21. Intanto nei giorni scorsi è arrivata l’autocandidatura di Siniša Mihajlovic, mister del Torino, incalzato da Sky Sport: «Io c.t. della Nazionale? Chi non lo farebbe, l’ho già fatto per la Serbia». Nella sua storia l’Italia non ha mai avuto un c.t. straniero. Ma in un momento così complicato, è impossibile escludere alcuna ipotesi.