Il calcio italiano si ferma, quello europeo va avanti. Il decreto firmato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo esplicita chiaramente: “Resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali all’interno di impianti sportivi a porte chiuse”. Silenziato dunque “O generosa”, l’inno della Serie A composto dal pianista Giovanni Allevi, mentre resta il via libera per l’urlo “The Champions”. Grido atteso già da stasera nelle gare di ritorno degli ottavi di finale Lipsia-Tottenham e Valencia-Atalanta, ma che nel caso del match dei bergamaschi non troverà nessuno ad ascoltarlo sugli spalti: porte chiuse anche in Spagna, dove l’emergenza inizia a preoccupare il governo di Pedro Sánchez
Forti del 4-1 all’andata, gli uomini di Gasperini proveranno a entrare per la prima volta nelle prime otto d’Europa. “Speriamo di scrivere una nuova pagina della nostra storia, anche se c’è preoccupazione”, ha dichiarato in conferenza stampa il tecnico atalantino.
Le altre italiane impegnate in competizioni europee sono Juventus, Inter e Napoli. Gli azzurri giocheranno mercoledì prossimo in casa del Barcellona e il club catalano ha comunicato che la sfida del Camp Nou sarà a porte chiuse.
The Champions League match scheduled for Wednesday, March 18, between FC Barcelona and Napoli, will be played at Camp Nou behind closed doors. pic.twitter.com/4uceIGrobY
— FC Barcelona (@FCBarcelona) March 10, 2020
Stessa sorte per Juve e Inter, che ospiteranno rispettivamente Lione e Getafe nei propri stadi senza spettatori. I bianconeri avevano chiesto invano nei giorni scorsi una delega alla federazione maltese per giocare il match sull’isola a porte aperte, per poter usufruire del vantaggio dei propri tifosi per ribaltare l’1-0 dell’andata.
Per quanto riguarda l’eventualità di posticipare Euro2020, la difformità di comportamento delle varie leghe europee rende impossibile – per adesso – lo slittamento.
FRANCIA
In Francia si sta ancora valutando la proposta di chiudere al pubblico gli eventi, compresi quelli sportivi, per i quali è prevista una presenza di pubblico superiore alle mille persone. Per la Ligue 1 vorrebbe dire porte chiuse ovunque, e per ora si è deciso di valutare “caso per caso”, rinviando anche Francia-Irlanda di rugby. La gara di Champions Psg-Borussia Dortmund di mercoledì si giocherà a porte chiuse.
GERMANIA
Anche in Germania si è pensato al tetto dei mille partecipanti, riferisce il ministro della Sanità Jens Spahn, ma per ora si gioca come prima, a porte aperte. Così oggi la partita del torneo cadetto fra Hansa Rostock ed Eintracht Braunschweig si gioca regolarmente, ma l’Hansa ha fatto sapere che le porte saranno aperte a condizione che tutti i tifosi si disinfettino le mani all’ingresso: per questo il club ha fatto installare distributori di disinfettanti nei bagni e in altre zone dello stadio.
SPAGNA
In Spagna, invece, si va verso le porte chiuse: come detto, ci saranno già per Valencia-Atalanta e per Barcellona-Napoli. E a Siviglia il sindacato di polizia le ha chieste per giovedì quando la squadra di Lopetegui e la Roma si affronteranno in Europa League. C’è però da risolvere il rebus dei 600 sostenitori romanisti che hanno acquistato un biglietto e che sono comunque dati in arrivo nella città andalusa.
OLANDA
Dopo il contagio di Christian Poulsen, membro dello staff tecnico dell’Ajax, in Olanda i lancieri hanno dovuto mettere in quarantena tre tesserati, ma la squadra non ne ha risentito andando a vincere, sabato scorso, per 3-1 sul campo dell’Heerenveen. Ora anche nell’Eredivisie i club attendono di sapere come devono regolarsi.
INGHILTERRA
Porte aperte per le partite di calcio della Premier League. Lo ha confermato un portavoce di Downing Street, sottolineando fra l’altro la presenza del primo ministro Boris Johnson allo stadio questo weekend per un match di rugby. “La prospettiva di un’indicazione generale per lo svolgimento d’eventi a porte chiuse non è qualcosa che mettiamo in cantiere in questo particolare momento”, ha detto il portavoce di Johnson dopo un incontro fra i vertici del governo e quelli di diverse federazioni sportive.
A dare un segnale è stata anche la Fifa, che ha disposto il rinvio delle partite delle qualificazioni mondiali dell’Asia in programma dal 23 al 31 marzo e dal 1° al 9 giugno.