La nuova Italia di Roberto Mancini continua a pagare il contraccolpo psicologico dell’esclusione dal Mondiale di Russia. Ieri sera, nella seconda giornata di UEFA Nations League contro il Portogallo, sono emerse tutte le paure di una Nazionale che non vince una partita ufficiale da quasi un anno. “Le difficoltà ci sono – ha dichiarato a fine gara il ct – e ora le conosciamo meglio. Per vincere bisogna segnare”.
Proprio l’incisività sotto porta è la caratteristica che è mancata di più agli azzurri contro i campioni d’Europa in carica, che seppur orfani di Cristiano Ronaldo hanno dominato per lunghi tratti. L’Italia, nonostante i nove cambi nella formazione rispetto a quella che non è andata oltre il pari con la Polonia (confermati solo Donnarumma e Jorginho), non ha guadagnato molto in pericolosità. Impietose le statistiche: con Balotelli in tribuna, il top scorer degli azzurri era Giorgio Chiellini, con 8 gol in Nazionale.
A centrocampo, poi, qualche errore di troppo ha spianato la strada alla rete dell’ex Milan André Silva. Un’Italia dunque rimandata ai prossimi impegni, con le partite di ritorno contro Polonia e Portogallo che saranno già decisive in ottica promozione-retrocessione nel girone di Nations League. “Proviamo a riaprire ogni discorso”, ha spiegato fiducioso il Mancio.