Il nulla di fatto emerso dalla riunione del Consiglio europeo e l’emergenza Coronavirus che continua ad avanzare hanno avuto un impatto negativo su tutte le Borse in Europa.
Milano segna un calo di 1,8% (17.055 punti), conseguenza delle previsioni negative sul Pil italiano per il 2020 (-6,5%) stilate da Prometeia e del calo registrato dall’Istat sulla fiducia delle famiglie (-10,9%) e delle imprese (-16,1%). Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 176 punti, in lieve rialzo rispetto ai 173 di ieri.
A Piazza Affari tra le perdite maggiori si segnalano Mediobanca (-4,55%), Fineco (-4,3%), Azimut (-5,1%) e Unicredit (-3,99%). Arretramenti più contenuti, compresi tra uno e due punti percentuali, invece per Mediolanum, Banco Bpm, Intesa e Generali. Sotto pressione Nexi (-5,21%), Unipol (-4,48%) e Buzzi (-3,97%), mentre nel settore della moda Ferragamo scende del 4,65% e Moncler del 3,9%.
Segno meno anche per Leonardo (-3,16%), Prysmian (-2,39%) e Saipem (-2,51%%), mentre tra i pochi rialzi si segnalano Hera (+3,72%) e Ferrari (+1,74%), che ha annunciato la ripresa della produzione per il prossimo 14 aprile. Lievi guadagni anche per Italgas e Cnh.
Passando alle Borse europee, Londra scende del 3,6% e Parigi segna un calo del 2,7%. Male anche Francoforte, che registra -1,37%, e Madrid con perdite pari al 2,89%. Flessione anche sullo scambio Euro-Dollaro, con la moneta unica che scambia a 1,012 sul biglietto verde. Leggero rimbalzo per il prezzo del petrolio: il greggio sale a 23,04 dollari al barile e il Brent è sopra i 26 dollari. Flessione invece per l’oro a 1,616 dollari.
Se i mercati in Europa registrano grosse difficoltà, in Asia e nel Pacifico quasi tutte le Borse sono positive. Rialzi soprattutto a Tokyo, che sale del 3,88% dopo essere stata l’unica ad aver chiuso in negativo nella giornata di ieri. Bene anche Seul, che segna un +1,87%, mentre più caute Shangai e Hong Kong, quasi invariate.
In territorio lievemente negativo sono Shenzhen e Taiwan, scende anche Mumbai. Forte ribasso infine per Sydney, pari al -5,3%, frenata dal calo delle quotazioni dei metalli, ad eccezione dell’oro che risale dello 0,47%.