Sono stati quasi quindici milioni gli italiani che ieri sera hanno assistito ad una débâcle che non si verificava da 60 anni: l’Italia non sarà fra le 32 squadre che disputeranno il Mondiale di Russia 2018. Nel doppio confronto con la Svezia proprio gli scandinavi, grazie ad una deviazione sfortunata di Daniele De Rossi, riescono ad ottenere la clamorosa qualificazione, impostando la gara di ritorno sulla fisicità ed il contenimento. E per ironia della sorte nel 1958, l’unico precedente in cui l’Italia non si qualificò per un Mondiale, il torneo si giocò in terra svedese.
La Nazionale che esce dallo stadio di San Siro è profondamente ridimensionata e perderà sicuramente qualche pezzo. Primo fra tutti il portiere e capitano Gianluigi Buffon, poi i difensori Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini, il centrocampista Daniele De Rossi, cui si potrebbe aggiungere il commissario tecnico azzurro Giampiero Ventura. Il Ct è però legato alla federazione da un contratto da quasi 1,5 milioni di euro all’anno, prolungato in estate fino al 2020.
Lo stesso Ventura, dopo l’eliminazione si è preso le sue colpe: “La responsabilità è dell’allenatore, è persino banale dirlo: è un risultato pesantissimo perché ero convinto di farcela. Sono orgoglioso di aver fatto parte del gruppo azzurro, di aver lavorato con grandi campioni e con altri che mi auguro lo diventino”. Ma nessun accenno alle dimissioni, né alle sue, né a quelle di Carlo Tavecchio, a capo della Federcalcio dal 2014, che rompe il silenzio per indire un incontro per domani: “Siamo profondamente amareggiati e delusi per la mancata qualificazione al Mondiale, è un insuccesso sportivo che necessita di una soluzione condivisa e per questo ho convocato domani una riunione con le componenti federali per fare un’analisi approfondita e decidere le scelte future”.
Scuro in volto, anche il presidente del comitato olimpico Giovanni Malagò ha lasciato San Siro senza rilasciare alcuna dichiarazione. Intanto sui social riecheggiano le dichiarazioni infuocate degli esponenti del mondo del pallone, primo fra tutti Marco Tardelli: “Tavecchio se avesse la stessa dignità di Abete dovrebbe andarsene”, le sue parole ad Agorà, programma di Rai 3. Su Instagram arriva invece il plauso a Barzagli, De Rossi e Buffon, che non indosseranno più la maglia azzurra, da parte di Claudio Marchisio: “Il rispetto e la lealtà sono i valori che distinguono i campioni. Ed è in questo modo che si diventa la guida di una squadra. Non a parole, ma dando per primi l’esempio, assumendosi in qualsiasi circostanza la responsabilità dei propri errori, e talvolta anche quella degli altri”.