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Covid-19, in Italia
calano i i positivi
ma ancora tanti morti

Governo impugna l'ordinanza dell'Abruzzo

La Svizzera ferma i treni verso l'Italia

di Antonio Contu09 Dicembre 2020
09 Dicembre 2020

epa08549460 A woman wearing a protective face mask walks in the center of Luxembourg, 16 July 2020. Luxembourg has became an orange zone for Belgium as the orange zone is determined by an increase in cases of new coronavirus infections compared to Belgium. However, the color code does not take into account the large proportion of tests carried out in Luxembourg as more than 400 tests per thousand inhabitants are realized, the Grand Duchy ranks among the European countries that screen the most. EPA/JULIEN WARNAND

Più contagi in 24 ore, ma a fronte di più tamponi. Il dato di ieri è «l’effetto post-weekend», per via del maggior numero di test effettuati lunedì rispetto al fine settimana. Diminuisce il rapporto tra tamponi e positività al Covid-19, con una percentuale pari al 9,9%. Scende anche il numero dei ricoveri in terapia intensiva. Si registrano però 634 morti, tra i quali anche quattro medici. Il Veneto, per il quarto giorno consecutivo, è la regione  con più casi quotidiani (+3.145).

Benché il picco sia stato superato a metà novembre, l’incidenza dei casi rimane alta. “La terza ondata è ormai una certezza. Alla fine della prossima settimana saremo il Paese con più morti in Europa” dice il microbiologo Andrea Crisanti. Per portare l’epidemia sotto controllo, è la tesi dello scienziato, ci devono essere non più di cinque-diecimila casi giornalieri e il tasso di positività (il rapporto di casi su tamponi) deve scendere sotto il 10%.

Intanto in Abruzzo continua lo scontro tra il presidente della Regione Marco Marsilio e il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, perché il governatore abruzzese ha “decolorato” la propria regione, facendola passare da rossa a arancione, con un’ordinanza emanata nei giorni scorsi. Ieri ad “Agorà” su Rai 3, Boccia ha dichiarato che oggi verrà impugnata l’ordinanza. “Con quella scelta unilaterale – ha spiegato il ministro – il governatore Marsilio ha messo in difficoltà l’intero sistema a partire dai sindaci, gli amministratori e i dirigenti scolastici. Qualcuno deve preoccuparsi ed occuparsi del rispetto delle regole”.

Nel frattempo, è arrivata nelle scorse ore l’ufficialità: la Svizzera da domani fermerà i treni verso l’Italia: a rischio ci sono più di 5 mila lavoratori transfrontalieri.

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