“Sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento”. Frena il ministero della Difesa sulle indiscrezioni lanciate dal Corriere della Sera in merito all’inizio di azioni di bombardamento dell’Italia in Iraq contro l’Isis. Secondo il quotidiano cambierà, infatti, nelle prossime ore il ruolo assunto dai Tornado italiani che partecipano alla coalizione occidentale contro i jihadisti, nell’ultimo anno impegnati unicamente in azioni di ricognizione e “illuminazione” degli obiettivi. Stando a quanto scritto, invece, assumeranno le caratteristiche di cacciabombardieri e potranno quindi colpire direttamente i bersagli.
L’azione si limiterà al territorio dell’Iraq, nessun intervento previsto, invece, in Siria, dove la richiesta di bombardamento è stata rivolta dal governo – e prontamente accolta – solo alla Russia. Proprio per questo motivo Mosca è stata ripresa dalla Nato, che ha chiesto “l’immediata cessazione degli attacchi contro l’opposizione siriana e i civili”, esprimendo “profonda preoccupazione per il rafforzamento militare russo in Siria”. Nega le accuse il ministero della Difesa, sostenendo che il bersaglio degli attacchi sono i terroristi islamici e che già dieci obiettivi delle milizie dell’Isis sono stati colpiti nei primi sei giorni di operazioni in Siria. Si difende, Mosca, anche dalle dure proteste di Ankara, dopo aver violato lo spazio aereo turco: in un comunicato il ministero della Difesa russo respinge le ipotesi cospirative e fa sapere che lo sconfinamento è stato dovuto a “condizione meteo avverse”.
Silvia Renda