“Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale”. Lo aveva detto Guido Barilla, presidente del gruppo Barilla, a La Zanzara su Radio 24, secondo quanto riporta una nota della trasmissione mercoledì sera. “Noi abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell’azienda”. Ma la pasta la mangiano anche i gay, osservano i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo: “Va bene, se a loro piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangino, altrimenti mangeranno un’altra pasta.
“La nostra politica”. Barilla, con una certa decisione, aveva sostenuto anche che “Uno non può piacere sempre a tutti. Io rispetto tutti, facciano quello che vogliono senza disturbare gli altri. Sono anche favorevole al matrimonio omosessuale, ma non all’adozione per una famiglia gay. Da padre di più figli credo sia molto complesso tirare su dei bambini in una coppia dello stesso sesso”.
Benzina sul fuoco per il popolo della rete. In un baleno su Twitter l’hashtag #boicottabarilla è entrato tra i trend, conquistando anche i mercati esteri nella versione inglese. Su Facebook le campagne di comunicazione sulla pagina ufficiale sono state intasate di commenti. E si sono visti anche parodie di campagne pubblicitarie della multinazionale del food.
Voci di Parlamento. Le polemiche non potevano non arrivare anche in Parlamento. Per Alessandro Zan, di Sel, “Sono parole che possono alimentare l’omofobia”. Secondo Ivan Scalfarotto (Pd), “Barilla si è scusato, speriamo che ciò convinca chi ricopre un ruolo pubblico a essere più attento nelle dichiarazioni”. Dal versante opposto, l’ex ministro Carlo Giovanardi ha tuonato: “Non condividiamo la posizione di Barilla a favore dei matrimoni gay, ma proprio per questo gli esprimiamo piena solidarietà per il linciaggio a cui è stato sottoposto, solo perchè la sua azienda promuove campagne pubblicitarie rivolte alla famiglia tradizionale composta da padre, madre e figli”.
Le scuse in una nota. ”Con riferimento alle dichiarazioni rese ieri alla Zanzara, mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Nell’intervista volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia”.
Lorenzo Caroselli