Bufera nel calcio femminile statunitense. All’interno della National Women’s Soccer League (Nwsl), la lega femminile, e in diverse strutture dedicate a giovani giocatrici si è creata una pratica “sistematica” di aggressioni sessuali e altri abusi a danno di diverse giocatrici, anche della nazionale. Lo rivela un’indagine indipendente guidata dall’ex procuratrice generale degli Usa Sally Q. Yates e dallo studio legale King & Spalding, commissionata dalla Us soccer federation (Ussf), la federazione calcistica statunitense.
Nell’indagine si parla di “commenti a sfondo sessuale, avances, contatti indesiderati e rapporti sessuali forzati”. Comportamenti “diventati sistemici, comprendendo più squadre, allenatori e vittime”, ha scritto Yates nel rapporto. “Questi abusi all’interno della Nwsl – ha aggiunto – sono in realtà radicati in una cultura calcistica femminile più profonda”.
Un’inchiesta avviata un anno fa dalla presidente della Ussf, Parlow Cone, sulla scia delle accuse di violenza sessuale di due giocatori contro l’allenatore Paul Riley, poi licenziato dal North Carolina Courage. Nel mirino anche un altro allenatore, Richard Burke, che dirigeva il Washington Spirit prima di essere licenziato per un’indagine per abusi verbali e molestie morali. Il rapporto include interviste con oltre 200 giocatrici della Nwsl e dettagli di abusi da parte di allenatori. Nel documento si parla anche di violenze psicologiche, attraverso “prediche degradanti, manipolazioni e ritorsioni contro coloro che hanno tentato di farsi avanti”. Colpevoli anche i club e i funzionari della Lega e della Federazione. Secondo il rapporto, infatti, “non hanno reagito in modo appropriato in diverse occasioni di fronte alle lamentele delle giocatrici, a sostegno delle prove”.
Dalle prime reazioni della lega nordamericana si evince l’impegno a realizzare riforme “sistematiche”. Secondo la presidente della Ussf, Parlow Cone, i risultati dell’indagine sono “strazianti e profondamente inquietanti”. La presidente ha poi assicurato che il suo organismo è “pienamente impegnato a fare tutto ciò che è in suo potere per garantire che tutti i giocatori – a tutti i livelli – abbiano un luogo rispettoso per imparare, crescere e competere”.