Il bilancio della discordia. Dopo una notte di incontri bilaterali, i 27 Paesi dell’Unione Europea torneranno a vedersi per una nuova sessione plenaria nel Consiglio europeo. Sembra lontana l’intesa tra i capi di Stato e di governo sulla proposta di bilancio 2021-2027. E la notte non ha portato consiglio. Tutto si è concluso intorno alle 06:30, tra dubbi e incertezze. Attesa per la nuova plenaria di oggi. Si fa fatica a uscire dallo stallo e le parti sono divise su vari punti.
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha messo sul tavolo una proposta negoziale di 1.094 miliardi di euro. Ma l’idea è stata bocciata dai cosiddetti “Paesi frugali” (Austria, Danimarca, Olanda, Germania e Svezia): richiedono un budget parsimonioso, oltre ad una serie di sconti strutturali. Per il patrimonio si parla dell’1% del Pil, ma c’è ancora distanza tra i “frugali” e gli altri, che dovranno rivedersi per coordinarsi ulteriormente sulla ripresa dei lavori.
Avversità soprattutto da parte della Germania, che resta fortemente critica sul punto. Con lei anche l’Italia, che fin dalle prime trattative ha chiarito come la proposta di Michel non sia una valida base di negoziazione. Il nostro Paese si oppone a preservare il “rebate” per i Paesi più ricchi, insistendo sul finanziamento delle nuove politiche e sulle risorse per il green deal e il digitale.
Al termine del primo giro di trattative non trapela ottimismo, in particolare dalla premier danese Mette Frederiksen: “Sono disposta e preparata a restare tutto il weekend, ma non penso che raggiungeremo un accordo”. Dello stesso avviso il presidente della Romania Klaus Iohannis: “Molti di noi non sono troppo ottimisti sui risultati”. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz lo aveva detto su Twitter: “Sul bilancio sarà una trattativa difficile”. Così è stato.