DAVOS – I rapporti già molto tesi tra l’Europa e le Big Tech non sembrano sulla strada della distensione. Dopo l’attacco del neo presidente statunitense Donald Trump a Bruxelles nel suo intervento al World Economic Forum, la vicepresidente della Commissione europea con delega alla sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, Henna Virkkunen, intervistata da Repubblica al World Economic Forum, ha chiarito come l’Unione abbia intenzione di muoversi rispetto all’influenza sempre maggiore delle piattaforme online. Queste ultime “hanno un potere enorme nelle nostre società e nella nostra economia. Per fortuna l’Europa da un anno e mezzo ha strumenti potenti per difendersi come il Digital service act e il Digital markets act. Le regole devono valere per tutti, queste piattaforme non possono avere le loro, come in un Far West”.
«Ognuno ha libertà di espressione. In generale siamo preoccupati per l’integrità delle nostre elezioni, perché vediamo che siamo sotto attacco, ci sono interferenze da parte di attori statali e altri gruppi, e le piattaforme giocano un ruolo chiave. Per questo ora stiamo investigando anche sul sistema di raccomandazione, da cui dipende ciò che le persone vedono». Investigazioni che Virkkunen dice star accelerando, “soprattutto su X e TikTok. Sono indagini ampie ma voglio che questa parte vengano concluse il prima possibile».
Intanto, il Parlamento europeo ha detto sì in modo compatto ad una stretta europea sui social. Nella risoluzione approvata dall’eurocamera a larga maggioranza viene infatti chiesto di agire contro gli annunci di Meta e X sull’intenzione di allentare le proprie norme in materia di verifica e moderazione dei contenuti. Una linea dura doverosa perché, si denuncia, “ciò potrebbe consentire alla campagna di disinformazione della Russia di diffondersi ulteriormente in tutto il mondo”.