La Premier britannica Theresa May chiede una mano all’Europa. “Aiutatemi a difendermi dalle critiche della Gran Bretagna” è l’appello che ha rivolto ai Capi di stato Ue durante la cena della vigilia del vertice a Bruxelles. La May ha chiesto espressamente di velocizzare i negoziati e superare la fase di stallo della trattativa sulla Brexit. Portare dunque a casa un risultato concreto alla fine della riunione dei capi di stato, in modo da poter uscire dall’empasse in cui la premier si trova e muoversi più agilmente tra gli attacchi politici che subisce in patria.
La richiesta è stata però gelata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che arrivando al vertice ha affermato: “Il discorso di May non ha cambiato la mia posizione”, ribadendo che i negoziati sono “un processo graduale che non si completerà in poche settimane”. Entrando nella sala dei lavori c’è stato un piccolo colloquio a tre tra Merkel, Macron e May, ma i risultati aspettati da quest’ultima si sono concretizzati in un nulla di fatto.
A fare da eco alla Cancelliera c’è il Presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. “I progressi non sono soddisfacenti, è soddisfacente invece il tono diverso della premier May. Ma aspettiamo di vedere la trasformazione del tono più flessibile in atti più concreti”.
Il riferimento di Tajani è l’apprezzamento che il Parlamento Europeo ha rivolto alla lettera aperta che il Primo Ministro inglese ha indirizzato a tutti gli europei residenti in Gran Bretagna. Ma il Presidente non ha nascosto le sue perplessità: “non è effettivamente ancora chiaro che cosa voglia fare a parte gli inviti a rimanere”. La conclusione dunque di Tajani è che finché non avrà la certezza che i cittadini dell’Unione potranno mantenere i loro diritti acquisiti sul suolo inglese, si vedrà costretto a votare contro qualsiasi ipotesi di accordo.
Intanto Theresa May si dice ottimista. Rispondendo a una domanda in conferenza stampa, la premier ha sottolineato che sarebbe “irresponsabile non guardare all’eventualità di cosa succederebbe senza un accordo” e che anche gli altri leader dell’Unione credono che questo sia presto raggiungibile.