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Brexit, accordo sul backstop
la soluzione sarà temporanea
Patto tra Ue e Regno Unito

Dopo avere incassato il voto di fiducia

Theresa May trova l'intesa sull'Irlanda

di Flavio Russo13 Dicembre 2018
13 Dicembre 2018

epaselect epa07226434 The Houses of Parliament ahead of a Confidence Vote in London, Britain, 12 December 2018. British Prime Minister Theresa May will face a challenge to her leadership on 12 December 2018 after 48 letters calling for a contest were delivered to the Chariman of the 1922 Committee. May will find out her future after Conservative Members of Parliament vote between 18:00 GMT and 20:00 GMT later in the evening. EPA/ANDY RAIN

Se backstop sarà, sarà temporaneo. È quanto emerge dalla bozza conclusiva del vertice dei leader Ue sulla Brexit, circa l’introduzione all’interno degli accordi per l’uscita del Regno Unito dall’Unione, della “rete di sicurezza” che permette di mantenere un confine non rigido tra la Repubblica d’Irlanda e l’Ulster. Una soluzione auspicata dai negoziatori europei per non pregiudicare i delicati rapporti tra il nord e sud dell’Irlanda, ma avversata dai sostenitori più duri della Brexit, che temono la disgregazione territoriale del Regno Unito.

L’Europa si è dimostrata flessibile nei confronti di Londra e “pronta a esaminare qualsiasi rassicurazione possa essere data a Theresa May sulla questione backstop”, ma ha anche aggiunto che “tale rassicurazione non cambierà o entrerà in contraddizione con l’accordo sulla Brexit”.

Continuano quindi senza sosta i negoziati tra Bruxelles e il primo ministro britannico, volato oggi nella capitale del Belgio, dopo aver superato nella serata di ieri la mozione di sfiducia proposta dall’ala più critica dei Tory. La May ha incassato la fiducia di 200 deputati conservatori su 317 ribadendo l’impegno a condurre in porto “una Brexit che funzioni per tutti”. La premier s’è impegnata ad “ascoltare” anche la voce dei deputati che hanno votato contro di lei e di coloro che hanno espresso timori per il backstop sull’Irlanda del Nord.

Un punto sul quale ha ribadito di voler chiedere al Consiglio Europeo di oggi ulteriori garanzie “legali”. Un voto che però è costato caro al primo ministro: secondo fonti interne ai Tory, per assicurarsi il favore degli incerti e di quelli che mirerebbero a Downing Street per le elezioni del 2022, Theresa May avrebbe dichiarato di rinunciare alla guida del partito in vista delle future elezioni politiche.

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