Diventa sempre più concreta la possibile estradizione di Cesare Battisti, condannato in Italia all’ergastolo per quattro omicidi. Stando ai media locali, il presidente brasiliano Michael Temer avrebbe deciso la revoca dell’asilo politico concesso all’ex terrorista dei Proletari armati comunisti. Secondo fonti vicine alla presidenza, nel caso in cui il magistrato Luis Fux perdesse troppo tempo per decidere, l’ufficio legale di Temer potrebbe diffondere un parere ufficiale che garantirebbe il rimpatrio.
Nei mesi scorsi, il governo italiano è tornato a chiedere che Battisti venga estradato in Italia. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha affidato all’ambasciatore a Brasilia il compito di presentare alle autorità brasiliane una richiesta formale di riavvio delle procedure di rimpatrio.
“Come esistono dei gruppi di sinistra che furono decisivi per la permanenza di Battisti, così esiste una maggioranza silenziosa favorevole alla sua estradizione. Se il Presidente dovesse concedere l’estradizione, avrebbe un ampio sostegno da parte della popolazione. Battisti può essere tranquillamente estradato”. Lo afferma in un’intervista al Messaggero il giudice Gilmar Mendes, il quale nel 2009 si occupò del caso in qualità di presidente della Corte Suprema brasiliana (Sft) e di relatore di uno dei due casi relativi all’italiano. “Il governo – continua Mendes – deve rivedere la decisione di Lula (l’ex Presidente del Brasile, ndc), non quella della Corte, che si è già pronunciata a favore. Bisognerebbe sottoporre nuovamente la richiesta al Presidente Temer, ma immagino che le autorità italiane l’abbiano già fatto”.
Ora l’ultima parola spetta al Supremo tribunale federale. Fonti vicino a Temer rivelano che è improbabile che il Sft conceda a Battisti l’habeas corpus, l’istituto giuridico a tutela delle libertà individuali invocato dai legali dell’ex terrorista lo scorso settembre. Pochi giorni fa l’italiano è stato arrestato a Corumba, nel nord del paese, e il fatto è stato letto da molti come un tentativo di fuga in Bolivia per sottrarsi a un possibile rimpatrio. “Non stavo fuggendo. In Brasile sono protetto, sarebbe illegale rimandarmi in Italia”, ha affermato Battisti in un’intervista ad una tv brasiliana.