Giornata nera per le borse mondiali a causa del Coronavirus e del crollo del prezzo del petrolio. La paura per un’espansione a livello mondiale fa crollare gli indici internazionali.
Crolla la Borsa di Tokyo perdendo il 5,06%. Nuovo tonfo per Seul (-4,19%) che ha passato all’Italia il primato dei contagiati da Covid-19.
I timori sulla rapida diffusione del Coronavirus e il crollo del petrolio non risparmiano neanche la Borsa di Hong Kong: l’indice Hang Seng chiude la seduta bruciando 1.106,21 punti, attestandosi a quota 25.040,46 (-4,23%).
La situazione peggiore però si registra in Australia, con la perdita maggiore dalla crisi finanziaria globale del 2008. L’indice ASX 200 è sceso del 7,33%, ovvero 455,60 punti, per chiudere a 5.760,60, mentre l’All Ordinaries ha perso il 7,40%.
Avvio di settimana da dimenticare anche per le borse europee. Francoforte cede il 7,38% con il Dax a 10.690 punti. Londra perde l’8,54% con il Ftse 100 a 5.910 punti. Madrid è a -5,87% con l’Ibex a 7.884 punti, mentre Parigi stenta a partire.
Il mancato accordo all’Opec e la guerra dei prezzi avviata dall’Arabia Saudita che, sfidando la Russia, ha deciso di aumentare la produzione e di tagliare i prezzi, ha portato al crollo delle quotazioni del petrolio, ai minimi dal 1991. Al Nymex il barile è finito a 27,61 dollari, con una perdita del 33,12. Il Brent sta cedendo quasi un terzo del suo valore: -30,31%.
E mentre le borse scendono, i cosiddetti “beni rifugio” – categorie di investimenti che gli operatori considerano porti sicuri in tempi difficili – salgono. In testa l’oro, ai massimi dal 2012, con le quotazioni a 1.700 dollari l’oncia. Apertura in deciso rialzo anche per l’euro, che viene scambiato a 1,1405 dollari, e per lo yen. La moneta giapponese si rivaluta sul dollaro ai massimi dal novembre 2016 negli scambi in Asia fino a raggiungere quota 102,20 sul biglietto verde.