Mattinata positiva per le Borse europee, spinte dai futures Usa in attesa della bilancia commerciale (conto nel quale viene registrato l’ammontare delle importazioni e delle esportazioni di merci di un paese) di Marzo.
Milano si conferma la migliore con l’indice Ftse Mib in rialzo dell’1,6%, seguita da Francoforte +0,5%, Londra +0,4% e Parigi +0,2%. Conferma il calo di ieri Madrid, con un -0,15%.
Il calo dello spread tra Btp e Bund tedeschi, sceso a quota 214 punti, spinge a Piazza Affari gli indici Azimut (+5,54%), Bper (+3,85%), Banco Bpm (+3,19%), Unicredit (+3,21) e Intesa (+3,1%). Corre Lufthansa (+4,84%), grazie all’ipotesi di un ingresso dello Stato tedesco in soccorso della Compagnia di bandiera. Bene Fca (+2,25%), che attende una ripresa della produzione negli Usa, prevista per il 18 maggio.
Le Borse cinesi chiudono poco sotto la parità, risollevandosi da quel -3% toccato con il nuovo tracollo delle quotazioni del petrolio: l’indice Composite di Shanghai cede lo 0,19%, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,32% .
Il greggio Usa accusa un nuovo tonfo nelle contrattazioni sui mercati asiatici a causa dei rinnovati timori sulla capacità di stoccaggio. Fra crollo della domanda e pandemia da Covid-19, il benchmark americano West Texas Intermediate (Wti) con consegna giugno cede il 14,8%, a 10,88 dollari al barile, mentre il Brent, benchmark internazionale, scende del 4,4%, a 19,10 dollari al barile.
Il prezzo dell’oro è in calo sui mercati asiatici e scende sotto i 1.700 dollari l’oncia. Gli investitori sono tornati a guardare ai mercati azionari perdendo interesse per i beni rifugio. Il metallo prezioso si è così attestato a 1.697 dollari