Dopo due giorni di recuperi, sull’onda del pacchetto da 2.000 miliardi di dollari degli Usa a sostegno dell’economia del Paese, tornano a prevalere i timori sugli effetti globali dall’espandersi del coronavirus.
In linea con futures americani negativi, Londra cede il 2,79%, Parigi il 2,32% e Francoforte il 2,21%. Non fa eccezione Piazza Affari in calo dell’1,3%, che ha visto tuttavia un miglioramento dello spread Btp-Bund pari a 173 punti.
Il Italia. Il listino milanese è appesantito dalle perdite di Unicredit (-3,8%), Ferragamo (-3%) e Stm (-2,57%). L’Eni cede l’1,5% mentre gli altri petroliferi europei ritracciano col prezzo del greggio in calo. A Londra Bp perde il 3,5%.
In Europa. Negativi i futures sull’Europa e sugli Usa dopo il calo della fiducia delle imprese in Francia e dei consumatori in Germania ed in attesa del bollettino economico della Bce. Da Oltreoceano invece sono attesi la bilancia commerciale di febbraio, le scorte al dettaglio e all’ingrosso, il Pil trimestrale, le nuove richieste di sussidi e l’indice manifatturiero della Fed di Kansas City.
In Asia seduta contrastata per le principali borse, frenate solo in parte dall’emergenza per il Covid-19 scattata in Giappone. Dopo che la Governatrice di Tokyo ha invitato i cittadini a stare in casa a seguito di nuovi contagi, nella Capitale sono scattate le vendite in Borsa, con un calo finale del 4,51%. Più caute Shanghai (-0,6%), Shenzhen (-0,8%) e Seul (-1,09%), positive Taiwan (+0,95%) e Sidney (+2,31%). Contrastate anche Hong Kong (-0,77%) e Mumbai (+5,28%), entrambe ancora in fase di contrattazioni.
Il petrolio. Ieri, il segretario di stato Usa Mike Pompeo ha chiesto all’Arabia Saudita, primo esportatore al mondo di petrolio, di “rassicurare i mercati energetici e finanziari” di fronte alla crisi economica mondiale causata dal coronavirus. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è detto contento del crollo del petrolio, che beneficia i consumatori, ma i produttori americani di petrolio sono preoccupati. Intanto, il prezzo dell’oro rimane stabile sui mercati. Il metallo con consegna immediata scambia a 1603 dollari l’oncia (-0,06%).
Il caso Apple. Inoltre, a causa del coronavirus, Apple starebbe valutando la possibilità di rinviare di qualche mese il lancio dell’iPhone 12 – il suo primo iPhone 5G – atteso a settembre. Lo riporta il sito del periodico economico Nikkei Asian Review.