ROMA – C’è grande attesa per la decisione del presidente della Federal Reserve Jerome Powell sul possibile rialzo dei tassi d’interesse. La banca centrale americana deve prendere una delle decisioni più importanti degli ultimi anni cioè scegliere se proseguire in un’aggressiva campagna di rialzi dei tassi per frenare l’inflazione piuttosto che prendere una pausa di fronte alle tensioni del sistema bancario. Si valuta un rialzo dei tassi da 25 punti base invece che 50, per non complicare ulteriormente la situazione delle banche regionali.
Intanto le borse asiatiche hanno chiuso in rialzo dopo che il salvataggio di Credit Suisse ha dissipato i timori d’instabilità nel settore. Sembra, quindi, essersi placato lo tsunami della crisi bancaria scatenata dal fallimento della Silicon Valley Bank del lunedì nero del 13 marzo. Il segretario al Tesoro, Janet Yellen, infatti, sul fronte degli Stati Uniti, ha rassicurato affermando che “la situazione è più stabile” e che il governo è pronto a fornire ulteriori garanzie sui depositi se la crisi bancaria dovesse peggiorare.
Le Borse europee, invece, si mostrano prudenti in attesa della decisione della Fed. La presidente della Bce Christine Lagarde, parlando alla conferenza annuale The Ecb and Its Watchers XXIII, ribadisce il fermo impegno a conseguire la stabilità dei prezzi e riportare l’inflazione al 2% nel medio termine. “Un obiettivo primario e da raggiungere senza fare compromessi” ha affermato. Ha, poi, aggiunto che, data l’elevata incertezza per nuovi possibili shock, l’aumento o la riduzione dei tassi dipenderà dai dati. In sostanza non si possono escludere altri aumenti.
L’agenzia di rating Usa S&P
Arriva il giudizio positivo dell’agenzia di rating Usa S&P che prevede che le performance delle banche europee si manterranno solide e che Credit Suisse abbia rappresentato un’eccezione. È “improbabile” un vasto contagio del settore bancario, che oggi è “molto meglio capitalizzato rispetto al passato”, emerge, infatti, nello studio.