La musica classica si fa giovane. Dopo la sorpresa per il boom delle vendite del cofanetto per il 225° anniversario della morte di Wolfgang Amadeus Mozart (più di un milione di cd in cinque settimane), il trend si conferma positivo. Da nord a sud infatti il dato che si registra è un innalzamento di partecipazione in sala del pubblico formato dagli under trenta. A fornire i dati sono le istituzioni teatrali del nostro Paese, a partire dalla Scala di Milano che brilla tra tutto il panorama della lirica per partecipazione e numero di iniziative. Il teatro meneghino ha registrato nel 2016 un totale di spettatori che include giovani delle scuole elementari, medie, superiori, università e conservatori pari a 87.713. La carta vincente si è dimostrata quella di aggiungere alla programmazione una serie di spettacoli fatti su misura per i più piccoli: La Cenerentola, riduzione dell’opera di Rossini con regia di Ulrich Peter e Il ratto dal serraglio di Mozart. La chiave del successo è sicuramente la nuova formula di abbonamento riservata per gli under 30, che comprende ingressi alle prove, anteprime dedicate e incontri con gli artisti.
La Fenice di Venezia si attesta come teatro più produttivo d’Italia del 2016, con una media di due eventi al giorno per un totale di 506 appuntamenti all’anno. Altro dato da tenere in considerazione è l’aumento delle vendite di biglietti online, fattore che dimostra quanto si sia abbassata l’età media degli spettatori di Opera o musica classica. Il teatro veneziano riserva ai più giovani numerose iniziative: dalle prove generali aperte, ad una programmazione riservata a studenti tra i 14 e i 26 anni. Ci sono poi ottomila bambini tra i 3 e i 10 anni che con le loro madri seguono i laboratori di propedeutica musicale e di conoscenza dello spazio teatrale. C’è anche il concorso pianistico nazionale “Premio Venezia” dedicato ai neo diplomati e la “Juvenice”, l’associazione di under 35 che condividono la passione per l’opera.
Trend in crescita anche per la Capitale. Secondo un’indagine conoscitiva commissionata dalla Fondazione romana alla Doxa, a comporre il pubblico del Teatro dell’Opera di Roma sono per il 30% giovani, ovvero spettatori tra i 15 e i 40 anni. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia risponde con lo stesso dato positivo. Con 256.200 presenze ai concerti nel 2016 e con alcuni grandi eventi sold out, la presenza dei giovani è in netta crescita nei concerti di sinfonica, camera e in alcuni grandi eventi come il concerto con le musiche dal vivo, la proiezione del film Fantasia, la Nona di Beethoven al Centrale del Tennis e il concerto di David Garrett e Ennio Morricone. Anche in questo caso, la chiave del successo è l’agevolazione dell’acquisto dei biglietti. Gli under 18, se accompagnati da un adulto, possono godere dello spettacolo gratuitamente.
Napoli non è da meno rispetto alle grandi città più a nord. Adottando la politica dei prezzi agevolati (per i giovani sotto i trent’anni un biglietto può costare anche 7 euro) e l’aiuto dei social, il San Carlo ha drasticamente abbassato l’età media degli spettatori con un ricco programma dedicato agli under 30. Importanti le iniziative per i giovani delle periferie, da Scampia al rione Sanità, e le attività di promozione tra i più piccoli del “San Carlo come patrimonio dell’Unesco”.