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HomeCronaca E a Lampedusa riprendono gli sbarchi

Boom di sbarchi a Lampedusa
nell'ultima settimana
Sono 422 da domenica

Il sindaco: "Non ci sono infrastrutture

persone costrette a stare sul molo"

di Federica Pozzi07 Maggio 2020
07 Maggio 2020

UPDATE sbarco #migrati #Lampedusa stanotte 156 uomini (127 Bangladesh 6 Marocco 1 Tunisia 8 Pakistan 3 Egitto 6 Sudan 2 Guinea 1 Gambia 2 Ciad) partiti il 4 da Zuwarah/Libia con barca lasciata poi alla deriva. Trasbordate su motovedette @GDF G126 @guardiacostiera Cosi' un post sul profilo twitter di Angela Caponnetto, 6 maggio 2020. TWITTER +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO’ ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

L’emergenza Coronavirus rende ancor più difficile la gestione degli sbarchi dei migranti, che negli ultimi giorni sta mettendo a dura prova la Sicilia.

Solo in questa settimana sono 422 i migranti arrivati a Lampedusa, dove da questa mattina, per la prima volta dopo diversi giorni, il molo Favaloro, in cui erano stati ammassati i migranti sbarcati negli ultimi giorni, è vuoto.

Tutti i profughi sono stati trasferiti, 87 sono stati imbarcati sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle, altri 64 sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove già ieri pomeriggio erano stati spostati i 44 migranti inizialmente accolti nella “Casa della fraternità” gestita dal parroco dell’isola don Carmelo La Magra. Nella struttura si trovano, adesso, complessivamente 108 persone, a fronte di una capienza massima prevista di 96. I 14 giorni di quarantena inizieranno, per tutti, a decorrere da oggi. Un’altra settantina di extracomunitari, presenti su molo, erano stati trasferiti nella tarda serata di ieri a Porto Empedocle con le motovedette della Guardia di Finanza.

Una situazione di emergenza, quella che si sta vivendo sull’isola, dove “il centro di accoglienza è al completo e non ci sono altre infrastrutture, quindi i migranti sono costretti a stare sul molo per giorni”, ha spiegato a Lumsanews il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello.

“Abbiamo chiesto al Governo l’intervento di una nave per la quarantena dei migranti, ma si dovrebbe trovare un modo più celere per cercare di non lasciare le persone due giorni sul molo”, ha aggiunto il sindaco.

Dopo la nave traghetto “Raffaele Rubattino” della Tirrenia, in rada nel golfo di Palermo, una seconda nave sarà destinata a giorni davanti alla costa sud orientale della Sicilia. Ieri il capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, Michele Di Bari, ha informato il sindaco di Pozzallo, che sono state aperte le buste di gara per una seconda nave, che sgraverebbe di un onere particolarmente pesante Pozzallo e Lampedusa.

Ma secondo il sindaco Martello, il problema più grave dell’isola per gli abitanti è la crisi. “L’attività imprenditoriale di Lampedusa è in ginocchio. Viviamo di pesca e turismo, la pesca sta riprendendo dopo un mese di stop volontario, ma c’è difficoltà per il fatto che i mercati sono quasi tutti chiusi e per il turismo è stato dichiarato lo stato di agitazione permanente”.

Anche quando il turismo ripartirà, la questione del sovraffollamento dei migranti avrà un grande peso. Martello ha dichiarato che si tratta, crisi sanitaria a parte, “di un problema di sicurezza”, perché “non è concepibile che l’isola sia piena sia di turisti che di migranti. Per i turisti è un problema”.

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