Oggi alle 14.30, ora italiana, si è riunito il Consiglio di Sicurezza dell’ONU su ciò che sta avvenendo nella Striscia di Gaza. Da ieri infatti vanno avanti i bombardamenti di Israele contro obiettivi di Hamas. Negli attacchi, che hanno colpito anche l’ufficio del leader politico di Hamas e la sede dell’intelligence militare del gruppo, sono state ferite almeno sette persone.
“I razzi sparati da Gaza nell’area di Tel Aviv, in Israele, sono un’escalation molto seria e una provocazione”. Lo ha detto Nickolay Mladenov, coordinatore speciale dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. “Stiamo attraversando un’escalation molto preoccupante a Gaza, gli ultimi giorni hanno portato sull’orlo della guerra ancora una volta”, ha precisato, sottolineando che “un nuovo conflitto avrebbe conseguenze devastanti per la gente di Gaza e ripercussioni regionali”.
I bombardamenti sono iniziati in risposta al lancio di un razzo che lunedì mattina aveva colpito una comunità israeliana circa 20 chilometri a nord di Tel Aviv, provocando il ferimento di sette persone. Il primo ministro israeliano Netanyahu si trova negli Stati Uniti per una visita ufficiale: da lì ieri ha detto che Israele avrebbe “risposto con forza”. E così è stato.
Durante tutta la notte tra lunedì e martedì sono proseguiti i bombardamenti israeliani e palestinesi. L’esercito israeliano ha detto di avere lanciato 15 missili nel nord della Striscia. Il lancio di razzi è andato avanti anche da parte di Hamas.
Lunedì sera l’agenzia di news turca Anadolu aveva parlato di una tregua tra Hamas e Israele, citando fonti di Hamas. Finora però la notizia non è stata confermata da Israele e i bombardamenti non si sono interrotti. L’esercito israeliano ha detto che si sta preparando per una escalation nei bombardamenti, se lo ritenesse necessario.
In Israele, inoltre, si voterà il 9 aprile per il rinnovo del parlamento e Netanyahu è secondo nei sondaggi dietro a Benny Gantz, ex capo dell’esercito israeliano.