L’ennesimo atto di intimidazione mafiosa che però, stavolta, sarebbe potuto finire in tragedia. Una bomba è stata fatta esplodere questa mattina a Foggia davanti a un centro anziani. All’interno era presente soltanto la donna delle pulizie che, a parte il forte stato di choc, non ha riportato ferite. I filmati delle telecamere di sicurezza avrebbero ripreso il responsabile, che sarebbe una sola persona incappucciata.
Il centro “Il sorriso di Stefano” è di proprietà del gruppo “Sanità più”, il cui responsabile delle risorse umane, Cristian Vigilante, è già stato vittima di un attentato dinamitardo il 3 gennaio scorso: una bomba esplosa sotto la sua auto. Presidente del gruppo è il fratello, Luca Vigilante.
I due sono entrati nel mirino della mafia foggiana da quando si rifiutarono di assumere i parenti di due malavitosi, oggi a processo insieme ad altri 27. Due dei 29 imputati sono accusati anche di estorsione per avere chiesto il pizzo relativo a un altro centro sempre gestito da “Sanità più”. Le richieste erano state rivolte proprio a Cristian Vigilante, che in tribunale figura come testimone.
I due fratelli, uniti contro i potenti clan foggiani, hanno partecipato alla marcia di Libera, indetta da Don Ciotti il 10 gennaio scorso. E non si arrendono: “Basta, cambiate vita, così non si ottiene nulla”, il messaggio che Luca Vigilante ha pubblicamente rivolto ai suoi attentatori.
“Riapriamo subito, ha continuato, “anche perché tutte le nostre strutture sono in sicurezza. Il centro funzionerà regolarmente: anzi è già aperto perché non ci sono stati danni strutturali. Noi lavoreremo tranquillamente. Sentiamo la fiducia e l’affetto di tutte le persone che si sono affidate alla nostra realtà che si è sempre distinta come un esempio per tutto il Sud”.
Le istituzioni non sottovalutano la minaccia allo Stato. Oggi la commissaria straordinaria del Governo per le iniziative antiracket, Annapaola Porzio, incontrerà a Foggia i vertici delle forze di polizia, mentre venerdì 17 gennaio si terrà un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica all’Università di Foggia.