La situazione in Bolivia continua ad essere particolarmente delicata. Alla guida del paese c’è ora Jeanine Áñez, senatrice del partito di opposizione Unidad democratica. La sua nomina è avvenuta nonostante le sedute di Camera e Senato non abbiano raggiunto il quorum, a causa dell’assenza dei parlamentari del governativo Movimento al socialismo (che avevano i 2/3 dei seggi).
Non tarda ad arrivare la reazione dell’ex presidente Evo Morales, che giudica la proclamazione della senatrice come “il golpe più subdolo e nefasto della storia”, promettendo, “finché avrò vita continuerò a lottare”.
Dal Brasile di Jair Bolsonaro invece arriva il riconoscimento alla senatrice Áñez come presidente ad interim della Bolivia, e spera che questo contribuisca a una transizione politica nel paese che porti in breve tempo alla convocazione di nuove elezioni.
Intanto gli Usa, preoccupati, alzano a “livello 4” l’allerta per i viaggi in Bolivia e ordinano alle famiglie dei dipendenti governativi di lasciare il paese. Si tratta del livello massimo (“Non viaggiare”) che gli Stati Uniti suggeriscono per i viaggi all’estero.