La nuova frontiera della lotta al razzismo negli stadi parte da Verona, indicata tra le città meno tolleranti d’Italia. Dopo le polemiche per gli ululati razzisti indirizzati a Mario Balotelli, l’Hellas aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per essere d’esempio nella tecnologia di contrasto al fenomeno.
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, sabato sera, durante la sfida con la Juventus che vale il tutto esaurito al Bentegodi, gli steward entreranno allo stadio con delle rivoluzionarie body cam.
Si tratta di piccole telecamere che già vengono utilizzate dalle forze dell’ordine per sventare furti e rapine, oppure per la sicurezza sui treni e sui mezzi pubblici. In Italia la tecnologia è all’esordio negli eventi sportivi, con un chiaro obiettivo: individuare i razzisti e punirli con la responsabilità individuale.
Sarebbe una svolta per le società calcistiche, da tempo sotto lo scacco della responsabilità oggettiva e collettiva, che porta a multe salate per i club e chiusura di interi settori degli stadi, con un ulteriore danno economico. Sabato l’operazione sarà curata da Csa Security e Tim, la prefettura di Verona ha valutato e approvato l’esordio delle body cam insieme alla Questura e al Gruppo Operativo di Sicurezza (Gos).
Le telecamerine potrebbero essere solo il primo passo di una rivoluzione tecnologica negli stadi. Alcuni giorni fa il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha annunciato l’inserimento di “radar sonori e scanner per il riconoscimento facciale” nella prima partita dell’Europeo di calcio, Italia-Turchia, il 12 giugno. Ognuna di queste misure deve passare al vaglio del Garante della Privacy, che ha dato l’ok alle body cam ma non si è ancora pronunciato sulle nuove idee del ministro.
Foto di Ryan Johnson [CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)]