Nel Partito Democratico è ancora bagarre. Stavolta, ad accendere la polemica, è stata la bocciatura alla Camera (con 400 voti contrari) della mozione presentata da Roberto Giachetti per il ritorno al sistema elettorale del Mattarellum. All’opposizione, invece, il Movimento 5 stelle si spacca con le dure parole della capogruppo Lombardi che ha tuonato contro le “spie” interne al partito.
Reazioni Pd. Ciò che a Matteo Renzi non piace di Enrico Letta sono i suoi «eccessi di democristianeria». I due sono amici. Nonostante questo, il sindaco di Firenze bacchetta il governo e il Presidente del Consiglio per il mancato sprint sulle riforme. «Dai ragazzi, lavorate! – ha detto Renzi -. Non ne posso più dei piagnoni, diamoci una smossa! Letta è una persona seria, ma usciamo dalla sabbia mobile che sta bloccando tutto… I politici devono smetterla di giocare al Conte zio dei Promessi Sposi, con la logica del sopire e troncare». La mozione di Giachetti sul Mattarellum, sostenuta da buona parte dei renziani, è stata considerata da Palazzo Chigi come una «mina» scagliata volutamente dal sindaco di Firenze per destabilizzare il governo. In particolare, e in modo diretto, i lettiani hanno accusato «Renzi di voler far cadere il governo», perché contrario da sempre al governo dalle larghe intese.
Nel Pd non ci sono però soltanto i renziani a smuovere le acque. Rosy Bindi ha raccolto 44 firme in un documento di dissenso alle posizioni della maggioranza democratica sulle riforme. Oltre ai bindiani, dalemiani e prodiani, anche altri come Pippo Civati, Laura Puppato e Walter Tocci hanno sottoscritto il documento.
A chiusura della polemica è intervenuto il segretario del Pd Guglielmo Epifani, assicurando che il Pd non smetterà di impegnarsi per superare il Porcellum, ed effettuerà le riforme necessarie.
Il Movimento 5 stelle. I grillini sono stati i primi a commentare il voto della Camera sulla mozione Giachetti. «La legge elettorale porcata si salva ancora una volta grazie al perpetuarsi dell’inciucio Pd-Pdl», afferma il gruppo M5S dopo il voto in aula. I deputati del M5S avevano sostenuto la mozione per il ritorno al Mattarellum non perché esso sia una legge elettorale ottimale, ma «perché – commenta il partito di Grillo – rappresenta lo strumento per abbattere intanto l’orribile Porcellum». Ieri sera il Moviento 5 stelle si è poi surriscaldato a seguito di una mail inviata dalla capogruppo del partito alla Camera, Roberta Lombardi, ai deputati grillini. «Volevo scrivervi qualcosa per condividere con voi questa specie di assedio a cui siamo sottoposti, ma grazie allo stronzo/i che fanno uscire tutto quello che ci scriviamo o diciamo sui giornali, mi è passata la poesia. Grazie per averci tolto anche la possibilità di parlarci in libertà. Sei una merda, chiunque tu sia. R.».In un momento difficile per l’esito deludente del M5S alle ultime elezioni comunali, il partito di Grillo perde la bussola e le buone maniere, rischiando di aprire così una crisi insanabile al suo interno.
L’intervento di Napolitano. Intanto oggi torna a parlare il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. «Dobbiamo essere una Repubblica all’altezza dell’articolo 1 della Costituzione», ha detto in un’intervista rilasciata al Tg5. Poi ha ribadito la necessità che la Repubblica fondata sul lavoro «veda tutti gli attori sociali e le rappresentanze politiche agire in modo uniforme». Parlando poi della disoccupazione giovanile, Napolitano la ha definita come «un problema non puramente italiano, tanto che L’Economist è uscito con una copertina e un editoriale dal titolo ‘Una generazione senza lavoro’, parlando, in riferimento ai soli Paesi del mondo ricco, di 26 milioni di giovani che non sono più nel processo formativo, e non hanno lavoro».
Gianluca Natoli