ROMA – Maria Rosaria Boccia lascia da parte i social per continuare la sua battaglia sul campo scelto da Sangiuliano: i media. Dopo l’intervista del ministro della Cultura al Tg1, Boccia rivela al vicedirettore de La Stampa, Federico Monga, “la sua verità”. Un contrattacco che alimenta il terremoto politico che sta travolgendo il governo.
L’attacco a Meloni: “sessista”
L’imprenditrice e influencer protagonista dell’affaire Sangiuliano comincia con il chiamare in causa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusata di sessismo: in televisione la premier aveva chiamato Boccia “l’altra persona”, un appellativo considerato irrispettoso. “Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome”, afferma Boccia, aggiungendo che “non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre, non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono”. Interrogata sull’accusa mossa da alcuni politici di centrodestra che sostengono che sia stata manovrata per tendere una trappola da qualcuno, lei risponde che “hanno molta fantasia”.
Il ricatto a Sangiuliano di “direttori di settimanali”
Boccia attacca poi il ministro sulla questione dei pagamenti delle trasferte: “Ho sempre saputo che erano pagate dal ministero”. E aggiunge: “C’è chi ricatta Sangiuliano per agevolazioni ricevute”. Così l’influencer smentisce la dichiarazione fatta dal ministro al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, a cui lui aveva assicurato di “non essere ricattabile”. Lei non svela chi siano “i veri ricattatori del potere” – specifica: “Dovreste chiederlo a lui” – ma dichiara che si tratta di “direttori di settimanali”. Un’informazione carpita dalle conversazioni, “telefonate e messaggi”, che ha potuto ascoltare negli ultimi mesi. È sulle registrazioni che Boccia procede con l’affondo, spiegando di avere iniziato a farle dopo una frase che Sangiuliano avrebbe pronunciato a fine luglio: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”. Una rivelazione che mette ulteriormente in imbarazzo il titolare della Cultura. E alla domanda se “teme di aver commesso reati” Boccia non tentenna: “Assolutamente no”.
Le reazioni della politica
Il ministro incriminato prova a correre ai ripari con l’aiuto dei suoi legali, con cui discuterà la possibile presentazione di un esposto presso la Procura della Repubblica, come si legge in una nota diffusa dal Ministero. Ma anche altri esponenti della politica si sono espressi sul caso. La deputata di Forza Italia Annarita Patriarca ha dichiarato al Corriere della Sera, che “la signorina Maria Rosaria Boccia ha provato ad agganciare un po’ tutti i parlamentari campani”. Del ministro dice invece che “fa tenerezza, ci è proprio cascato”.
Contro Sangiuliano si scaglia la deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, che posta sui social la petizione del partito per chiedere le sue dimissioni.