La polizia antiterrorismo turca ha arrestato almeno 763 persone, accusate di essere affiliate allo Stato Islamico, di cui circa 60 sono sospettate di essere jihadisti, nel corso di una serie di blitz che da ieri si stanno verificando in tutta la Turchia.
Dopo le prime indiscrezioni trapelate nella notte dall’agenzia di stampa turca Anadolu, oggi il Ministero dell’Interno ha confermato gli arresti e reso noto i dettagli della maxi-operazione. I blitz delle forze speciali sono stati condotti in 29 province, comprese le città di Istanbul, Ankara e Gaziantep, oltre che in diverse cittadine vicine al confine con la Siria. L’operazione più imponente è stata portata a termine nella provincia sudorientale di Sanliurfa, dove i militari hanno fermato più di 100 sospetti, mentre a Izmir – la terza città più grande della Turchia – sono state tratte in arresto 9 persone e a Istanbul sono stati fermati almeno dieci minorenni.
Nei raid sono stati trovati e sequestrati varie armi e documenti e secondo l’intelligence turca, lo Stato Islamico si starebbe preparando per nuovi attacchi terroristici nel Paese. Una situazione, quella della Turchia, che rimane infuocata, soprattutto dopo la strage di Capodanno a Istanbul, dove un militante dell’Isis – armato di AK-47 – provocò 39 morti e 69 feriti all’interno di un noto locale notturno.