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HomeCronaca Blitz contro la mafia nigeriana: numerosi arresti effettuati a Cagliari

Blitz contro mafia nigeriana
sgominato clan a Cagliari
fermati i membri della banda

Droga e prostituzione tra le accuse

Venivano applicate anche pene corporali

di Andrea Murgia21 Novembre 2018
21 Novembre 2018

Agenti della polizia impegnati nell'operazione contro la mafia cinese denominata 'China truck' a Prato 18 gennaio 2018. Centinaia di agenti stanno eseguendo in varie città italiane e di paesi Ue diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere e una serie di provvedimenti nei confronti di soggetti appartenenti, secondo le indagini, ad un'organizzazione mafiosa che agiva in Italia e in vari paesi europei. L'inchiesta è coordinata dalla Dda di Firenze. Le misure sono scattate oltre che in Italia anche in Francia e Spagna, grazie alla collaborazione delle rispettive polizie. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

La polizia di Cagliari ha effettuato un blitz contro un clan della mafia nigeriana chiamato ‘Calypso Nest’ e legato alla cosiddetta ‘Supreme Eiye Confraternity’, che opera a livello internazionale. Sono state fermate numerose persone con l’accusa di associazione di stampo mafioso, tratta di esseri umani aggravata dallo sfruttamento della prostituzione e traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini degli agenti della Squadra mobile sono partite nel 2017 e hanno permesso di identificare tutti i componenti del gruppo criminale anche grazie all’aiuto di numerose riprese video e registrazioni ambientali effettuate all’interno di un capannone in cui si riunivano i nigeriani. In questo modo, i poliziotti hanno potuto ricostruire l’intero organigramma del clan, riuscendo a stabilire i vari ruoli ricoperti da ogni membro affiliato: c’era un capo, un direttivo composto da due persone e infine il comitato esecutivo con otto membri che aveva il compito di riunire e coordinare gli altri.

Secondo quanto scritto da “L’Unione Sarda”, i componenti del clan, durante gli incontri, indossavano dei baschi o dei berretti azzurri e sciarpe di colore giallo o rosso in base agli incarichi occupati. Inoltre, erano effettuati dei rituali nei quali venivano applicate violente pene corporali in caso di violazione delle regole di rispetto e obbedienza all’interno della banda, dalla quale risultava poi difficile svincolarsi per il timore di ritorsioni.

Il quantitativo di droga sequestrata nell’operazione sarebbe di circa 7.5 chili, mentre per quanto riguarda la tratta di esseri umani, le donne venivano reclutate nei paesi d’origine con false promesse di lavoro ma poi erano costrette a prostituirsi sia su strada che a casa di una delle ‘maman’, ossia anziane che controllano il giro di prostituzione.

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