La polizia di Cagliari ha effettuato un blitz contro un clan della mafia nigeriana chiamato ‘Calypso Nest’ e legato alla cosiddetta ‘Supreme Eiye Confraternity’, che opera a livello internazionale. Sono state fermate numerose persone con l’accusa di associazione di stampo mafioso, tratta di esseri umani aggravata dallo sfruttamento della prostituzione e traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini degli agenti della Squadra mobile sono partite nel 2017 e hanno permesso di identificare tutti i componenti del gruppo criminale anche grazie all’aiuto di numerose riprese video e registrazioni ambientali effettuate all’interno di un capannone in cui si riunivano i nigeriani. In questo modo, i poliziotti hanno potuto ricostruire l’intero organigramma del clan, riuscendo a stabilire i vari ruoli ricoperti da ogni membro affiliato: c’era un capo, un direttivo composto da due persone e infine il comitato esecutivo con otto membri che aveva il compito di riunire e coordinare gli altri.
Secondo quanto scritto da “L’Unione Sarda”, i componenti del clan, durante gli incontri, indossavano dei baschi o dei berretti azzurri e sciarpe di colore giallo o rosso in base agli incarichi occupati. Inoltre, erano effettuati dei rituali nei quali venivano applicate violente pene corporali in caso di violazione delle regole di rispetto e obbedienza all’interno della banda, dalla quale risultava poi difficile svincolarsi per il timore di ritorsioni.
Il quantitativo di droga sequestrata nell’operazione sarebbe di circa 7.5 chili, mentre per quanto riguarda la tratta di esseri umani, le donne venivano reclutate nei paesi d’origine con false promesse di lavoro ma poi erano costrette a prostituirsi sia su strada che a casa di una delle ‘maman’, ossia anziane che controllano il giro di prostituzione.