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HomeCronaca Mafia, blitz contro clan Galli di Messina

Blitz contro clan di Messina
arrestate 33 persone
gestivano traffico di droga

Organizzavano anche scommesse

clandestine di cavalli

di Francesca Funari11 Novembre 2020
11 Novembre 2020

Un frame tratto da un video, reso disponibile dai Carabinieri, che riguarda l'operazione "Cesare" nel corso della quale i militari del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 33 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, corse clandestine di cavalli, scommesse clandestine su competizioni sportive non autorizzate, maltrattamento di animali, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio, 11 novembre 2020. ANSA / us Carabinieri +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Sono 33 gli arresti compiuti dai carabinieri di Messina a seguito del blitz contro il clan Galli. Tra gli arrestati ci sono i componenti di due gruppi criminali che gestivano il traffico di droga nella città.
Uno, a composizione familiare, operava nei rioni “Villaggio Aldisio” e  “Fondo Fucile”, nella zona sud della città. Al vertice una donna che usava il figlio di 12 anni per consegnare le dosi sperando di evitare così i controlli delle forze dell’ordine. Il  ragazzo è stato affidato dal Tribunale dei minori a una comunità, la madre è finita in carcere.
L’altro gruppo criminale, capeggiato da Carlo Altavilla, operava sia nel rione messinese di “Giostra” che a “Santa Lucia Sopra Contesse”, rifornendosi di grossi quantitativi di cocaina e marijuana in Calabria e Campania, per poi distribuirli al dettaglio attraverso una rete di pusher.
Le indagini hanno fatto emergere anche episodi di estorsione per il recupero di crediti delle narco-transazioni. L’inchiesta dei carabinieri di Messina, che ha portato oggi all’esecuzione di 33 arresti, parte dalle dichiarazioni di un pentito che ha fatto i nomi di sette appartenenti alla cosca finora sfuggiti alle indagini. Grazie alle sue rivelazioni è stato accertato il ruolo della mafia nell’organizzazione delle corse clandestine di cavalli e nella gestione delle scommesse illecite i cui proventi alimentavano le casse dell’organizzazione criminale. Dall’indagine è emersa la figura di Giuseppe Irrera, tra gli arrestati di oggi, commerciante di prodotti ortofrutticoli e genero del boss storico Luigi Galli. Sarebbe stato Galli, da anni al 41 bis, a cedergli il comando.
Questo il modus operandi: alcuni degli arrestati, Francesco Vento, Maria Munnia, Salvatore Vecchio e Giuseppe Galli, si occupavano di accudire e preparare i cavalli, sottoponendoli agli allenamenti. Grazie ad un veterinario compiacente agli animali venivano dati farmaci per migliorarne le prestazioni. Sempre gli uomini del clan raccoglievano il denaro puntato dagli scommettitori e alla gestione dei successivi pagamenti.
Le corse clandestine si svolgevano nel corso della notte, in pochissimi minuti, su strade urbane e in periferia che venivano rapidamente chiuse al transito delle auto da manovalanza della cosca che impediva anche l’eventuale intervento di pattuglie delle forze di polizia.
L’inchiesta ha ricostruito anche i rapporti tra i Galli e il catanese Sebastiano Grillo per l’organizzazione delle corse tra scuderie messinesi e catanesi e i contatti con esponenti della clan Santapaola per la risoluzione di controversie connesse alla gestione delle scommesse clandestine. Le gare tra messinesi e catanesi venivano organizzate nella zona di Fiumefreddo di Sicilia, al confine tra la provincia di Messina e quella di Catania.

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