Più di 800.000 di evasione fiscale e 23 lavoratori in nero. Questo il bilancio del blitz messo in atto, su 30 esercizi commerciali a Campo de’ Fiori, dalla Polizia Locale e dai funzionari di Aequaroma, Inps e Asl. Dopo il sequestro di tavoli e strutture abusive i controlli da parte delle autorità non si sono fermati. Attraverso indagini incrociate infatti, è stato accertato il mancato pagamento della Tasi, la tassa sui rifiuti, della tassa per l’occupazione del suolo pubblico e del canone per le insegne pubblicitarie dalla maggior parte dei locali. A questo vanno aggiunte gravi mancanze dal punto di vista igienico e alimentare. Dalle indagini è emerso anche che, un cittadino extracomunitario, residente in una struttura di accoglienza della capitale, risulterebbe essere il rappresentante legale di due società che gestiscono alcuni dei ristoranti più grandi della piazza.
“In questi giorni abbiamo concluso un lavoro durato alcuni mesi e che ha interessato migliaia di attività imprenditoriali della nostra città – ha dichiarato in merito l’assessore comunale al Commercio, Marta Leonori – attraverso controlli incrociati e verifiche anagrafiche abbiamo scoperto che molte attività avevano stabilito la propria sede legale in indirizzi fittizi o erano state intestate a prestanomi residenti in centri di accoglienza”. Questo metodo sarebbe utilizzato dai proprietari reali per evitare il pagamento di eventuali sanzioni e per eludere i controlli amministrativi e fiscali. Dopo Campo de’ Fiori i controlli si sposteranno in altri quartieri della capitale.
Cecilia Greco