Stati Uniti. Non si fermano le polemiche sull’asse Usa-Cina riguardo al report sull’origine della pandemia, pubblicato ieri dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Il documento, criticato dalle autorità americane, conferma la diffusione del virus attraverso la trasmissione da animale a uomo ed esclude la fuoriuscita dal laboratorio di Wuhan. “Abbiamo vere preoccupazioni” ha commentato il segretario di Stato Usa Tony Blinken in un’intervista alla Cnn, “incluso il fatto che a quanto pare il governo di Pechino ha contribuito a scriverlo”. Sempre Blinken, nell’ottica di un rafforzamento delle alleanza tra Paesi occidentali, ieri si è rivolto all’Italia, che ha appena rinnovato l’adesione alla “Via della Seta”, chiedendo unità di azione: “Dovremo lavorare insieme per eliminare le differenze nelle aree dove la Cina cerca di dividerci”.
Sono giorni delicati per gli Usa, che, a fronte di un campagna vaccinale che ha toccato domenica il picco di 2,7 milioni di somministrazioni in 24 ore, vedono in alcuni Stati la risalita dei contagi. Intanto, secondo i dati della Johns Hopkins University, i decessi per coronavirus in America hanno superato quota 550mila e il Paese si conferma al primo posto per numero di infezioni e vittime a livello mondiale.
Gran Bretagna. La città di Londra ha registrato zero morti per Covid per la prima volta da sei mesi. Gli inglesi ora vivono con misure di restrizione alleggerite, grazie al calo dei contagi e al successo della campagna vaccinale, con il 57% della popolazione adulta che ha già ricevuto la prima dose. Il primo ministro Boris Johnson nella conferenza stampa di ieri si è detto ottimista, ma ha ammonito tutti alla cautela e al rispetto delle regole.
Brasile. “Manca l’ossigeno, i vaccini e un coordinamento federale”. Questa la denuncia del medico brasiliano Ederlon Rezende. Nel Paese da una settimana si registra una media di 2598 decessi per Covid al giorno. Sotto accusa il presidente Jair Bolsonaro, che oggi ha annunciato un rimpasto di governo che vede cambi in sei ministeri chiave, dopo le dimissioni del ministro degli Esteri, Ernesto Araujo, criticato per la gestione della campagna vaccinale.
Unione Europea. Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo della Organizzazione mondiale della sanità, hanno presentato in conferenza stampa il Trattato mondiale sulle pandemie. Il leader Ue ha sottolineato come si tratti di un “impegno collettivo al più alto livello politico”, perché “la prossima pandemia non è una questione di “se”, ma di “quando”. La proposta è stata sottoscritta dai leader di una ventina di Paesi, tra cui Germania, Gran Bretagna, Italia, Cile, Corea del Sud.