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HomeCronaca “Bisogna aiutare i ragazzi a riconoscere ed esternare i disagi vissuti senza paura”

"Bisogna aiutare i ragazzi
a riconoscere ed esternare
i disagi vissuti senza paura"

La presidente Cirolla a LumsaNews

spiega i rimedi all'isolamento sociale

di Rosario Federico17 Settembre 2024
17 Settembre 2024

Maria Pia Cirolla, presidente dell'associazione Asso contro bullismo e cyberbullismo

Di che cosa si occupa la sua associazione?

“La nostra associazione in modo silenzioso porta un peso notevole che è quello del disagio giovanile. La violenza è sempre un linguaggio, non è una giustificazione e la mancanza di ascolto delle difficoltà dei giovani poi esplode in gesti eclatanti come la mancanza di espressione di una difficoltà preesistente. Il nostro lavoro di analisi dei problemi consiste nell’aiutare i ragazzi a cercare una possibile cura per i loro disagi. Esternare ciò che si vive come un disagio è difficile”.

Perché i ragazzi non chiedono aiuto? 

“L’adulto di riferimento spesso viene visto dai ragazzi come incapace, una persona che non gode della fiducia dei giovani e la maggioranza di loro preferiscono cavarsela da soli. L’errore che si commette è fare la scelta sbagliata, cioè agire d’istinto, agire con forza, agire con rabbia. I ragazzi non chiedono aiuto allo sportello psicologico della scuola perché si ha paura del giudizio, di essere esclusi, c’è la mentalità che se vai sei pazzo o un disagiato”.

Quali sono gli strumenti di cui “Asso” si avvale per contrastare i fenomeni di violenza?

“Noi puntiamo sulla capacità di linguaggio, cioè la possibilità di esprimere con parole le emozioni che si vivono all’interno educare a un linguaggio empatico. La società dovrebbe aiutarci: credo che un ragazzo che abbia un sogno dentro si trovi un ambiente che non gli dia possibilità e spazio di mostrare il suo talento”.

Crede che alcuni videogiochi influiscono sulla violenza dei giovani?    

“Sicuramente certi videogiochi violenti, aggressivi, in menti con fragilità pregresse possono incidere ma non ne sono fondamentalmente la causa. La connessione tra la violenza scatenata o l’aggressività che aumenta con un eccessivo utilizzo dello strumento può avvenire quindi in persone con un disagio a monte. Molti ragazzi passano notti a fare challenge notturne, a superare dei limiti per partecipare a gare online con sconosciuti e si tolgono così il riposo e il sonno che poi è fondamentale per riprendere il mattino a scuola. Non c’è un’alternativa”.

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