BANGKOK – Edifici ridotti in macerie, strade dissestate, feriti e morti che ancora si contano. Le immagini del terremoto che questa mattina ha colpito la Birmania restituiscono uno scenario apocalittico. La scossa di magnitudo 7.7, con epicentro a nord-ovest di Saigang nel centro del Paese, è stata avvertita con forza anche nella provincia cinese dello Yunnan, nel Laos, in Vietnam e a Bangkok, in Thailandia, dove è crollato un grattacielo di 30 piani in costruzione. Secondo un primo bilancio, i dispersi sotto le macerie sarebbero 90. Nel complesso, i morti accertati nei due Paesi finora sarebbero 25, anche se le autorità temono possano essere molti di più.

Thailandia e Birmania dichiarano lo stato di emergenza
Dopo il sisma, il primo ministro thailandese Paetongtarn Shinawatra ha interrotto una visita ufficiale nell’isola meridionale di Phuket per tenere una riunione di governo a cui è seguita la dichiarazione dello stato di emergenza a Bangkok. Mentre la giunta militare al potere in Birmania ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale affinché intervenga con aiuti umanitari: anche qui è stato proclamato lo stato di emergenza nelle regioni di Sagaing, Mandalay, nello Stato di Shan nord-orientale, Naypyidaw e Bago. Al primo terremoto, infatti, è seguita una seconda scossa di magnitudo 6.4.

Feriti in massa all’ospedale di Naypyidaw
I feriti si stanno accumulando “in massa” dentro e fuori dal principale ospedale di Naypyidaw. Un funzionario dell’ospedale birmano ha raccontato che molti di loro sono stati curati fuori dal pronto soccorso da mille posti letto. “Alcuni si contorcevano dal dolore – ha raccontato il funzionario – mentre altri giacevano immobili e i parenti cercavano di confortarli”.
Earthquake sum up 3pm (Mynamar/Thailand)
— Florian Witulski (@vaitor) March 28, 2025
– 7.7 quake hit near Mandalay/Myanmar
– Hundreds of homes collapsed (various Myanmar cities)
– Strong shocks in Thailand + multiple building collapse in Bangkok
– USGS predicts thousands of people dead
(Bangkok clips from social media:) pic.twitter.com/kJodTn6BIg
Dall’US Geological Survey all’Ingv: i pareri degli esperti
I danni del terremoto e il bilancio attuale delle vittime hanno portato l’US Geological Survey – l’istituto geosismico americano – a diramare l’allerta rossa. Come riporta l’ente sul proprio sito, “è probabile che si verifichino danni ingenti e migliaia di decessi” e anche che “il disastro sia molto diffuso”.
Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma in Birmania ha avuto una magnitudo 300 volte superiore a quella del terremoto di Amatrice del 2016 e otto volte superiore a quella più alta registrata in Italia. In quest’ultimo caso, il riferimento è al sisma che ha colpito Messina nel 1908. “Non c’è rischio di tsunami poiché il terremoto è avvenuto a circa 300 chilometri dalla costa”, ha confermato il dirigente dell’Ingv Salvatore Stramondo. Il rischio concreto, in questo caso, è che vengano “attivate frane”.
Dall’India all’Italia, la solidarietà della comunità internazionale
A esprimere la sua preoccupazione è stato anche il premier indiano Narendra Modi che in un post su X ha reso noto di aver allertato tutte le autorità affinché siano pronte a mobilitarsi e assistere la Birmania e la Thailandia. “Preghiamo per la salvezza delle popolazioni”, ha poi evidenziato. “Stiamo attendendo che siano espletate le procedure internazionali per offrire il nostro contributo”, ha affermato.