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HomeEsteri Bielorussia-Polonia: tensione ai confini dell’Europa

Bielorussia-Polonia
tensione ai confini
Arrestati 50 profughi

Il premier accusa la Russia

L'Ue ripensa le sue sanzioni

di Francesca Funari10 Novembre 2021
10 Novembre 2021

epa09572077 A handout photo made available by Belta news agency shows migrants gathering on the Belarusian-Polish border in the Grodno region, Belarus, 08 November 2021 (issued 09 November 2021). According to the State Border Committee of Belarus, there are more than two thousand people near the border, including women and children, who want to obtain asylum in the European Union, 'and they do not consider the territory of the Republic of Belarus as a place of stay.' Against this background, the Polish authorities announced preparations for a breakthrough across the border. The territory is guarded by several thousand employees of the Polish special services. The migration crisis at the border of Belarus has been going on since the spring of 2021. Belarus President Alexander Lukashenko said that after the introduction of new EU sanctions against Minsk, the Belarusian authorities will no longer interfere with the movement of illegal migrants to the European Union. EPA/LEONID SCHEGLOV / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Sono oltre cinquanta i profughi arrestati per aver oltrepassato illegalmente la frontiera con la Bielorussia ed essere penetrati nell’area di due villaggi di Krynki a Bialowieza in Polonia. A comunicarlo è il governo polacco che nella notte aveva già schierato a protezione del confine 15mila soldati.

La Polonia quest’anno ha registrato oltre 23 mila ingressi illegali da est attraverso la Rotta balcanica, quasi la metà a ottobre. Dall’inizio dell’estate la Bielorussia accoglie e poi spinge migliaia di migranti verso il territorio polacco e dei paesi baltici, in quello che viene considerato un tentativo di mettere in difficoltà l’Unione europea, avversario politico del regime autoritario di Alexander Lukashenko. Ecco perché secondo Reuters il Consiglio dell’Unione europea all’inizio della prossima settimana imporrà nuove sanzioni alla Bielorussia e alla sua compagnia aerea, Belavia.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato col presidente polacco Andrzej Duda della “grave situazione” alla frontiera e su Twitter scrive: “L’uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione”. Ma Varsavia all’esortazione del portavoce della Commissione Ue Adalbert Jahnz di chiedere l’aiuto di Frontex per controllare meglio la frontiera esterna, come fatto già in precedenza sia dalla Lettonia che dalla Lituania, dice no. Intanto l’Unione europea ha sospeso lo schema di facilitazione dei visti per alcuni esponenti del regime di Minsk.

A questo schema si aggiunge un altro protagonista: la Russia. Un attore che da una parte deve difendersi  dalle accuse del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ritiene Mosca la regista della crisi migratoria al confine con la Bielorussia e dall’altra viene sollecitato ad agire dalla Germania. La cancelliera tedesca Angela Merkel infatti in una telefonata a Vladimir Putin chiede al leader di intervenire ed esercitare la sua influenza su Aleksandr Lukashenko, per mettere fine alla “disumana e del tutto inaccettabile “strumentalizzazione” dei migranti in atto.

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