Sono oltre cinquanta i profughi arrestati per aver oltrepassato illegalmente la frontiera con la Bielorussia ed essere penetrati nell’area di due villaggi di Krynki a Bialowieza in Polonia. A comunicarlo è il governo polacco che nella notte aveva già schierato a protezione del confine 15mila soldati.
La Polonia quest’anno ha registrato oltre 23 mila ingressi illegali da est attraverso la Rotta balcanica, quasi la metà a ottobre. Dall’inizio dell’estate la Bielorussia accoglie e poi spinge migliaia di migranti verso il territorio polacco e dei paesi baltici, in quello che viene considerato un tentativo di mettere in difficoltà l’Unione europea, avversario politico del regime autoritario di Alexander Lukashenko. Ecco perché secondo Reuters il Consiglio dell’Unione europea all’inizio della prossima settimana imporrà nuove sanzioni alla Bielorussia e alla sua compagnia aerea, Belavia.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato col presidente polacco Andrzej Duda della “grave situazione” alla frontiera e su Twitter scrive: “L’uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione”. Ma Varsavia all’esortazione del portavoce della Commissione Ue Adalbert Jahnz di chiedere l’aiuto di Frontex per controllare meglio la frontiera esterna, come fatto già in precedenza sia dalla Lettonia che dalla Lituania, dice no. Intanto l’Unione europea ha sospeso lo schema di facilitazione dei visti per alcuni esponenti del regime di Minsk.
A questo schema si aggiunge un altro protagonista: la Russia. Un attore che da una parte deve difendersi dalle accuse del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ritiene Mosca la regista della crisi migratoria al confine con la Bielorussia e dall’altra viene sollecitato ad agire dalla Germania. La cancelliera tedesca Angela Merkel infatti in una telefonata a Vladimir Putin chiede al leader di intervenire ed esercitare la sua influenza su Aleksandr Lukashenko, per mettere fine alla “disumana e del tutto inaccettabile “strumentalizzazione” dei migranti in atto.