Sbloccare un milione di barili di petrolio al giorno. È l’idea dell’amministrazione di Joe Biden che sta pensando di attingere alle riserve strategiche interne statunitensi per cercare di abbassare i prezzi della benzina. A riferirlo è Bloomberg, citando fonti informate, che ritengono possibile l’arrivo fino a 180 milioni di barili per contrastare il caro prezzi causato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Indiscrezioni e notizie che sono arrivate ai mercati: l’indice di riferimento americano West Texas Intermediate (Wti), cede nelle contrattazioni asiatiche il 5,21%, a 102,20 dollari al barile. Anche il Brent cala del 4,23%, a 108,65 dollari.
In giornata Biden interverrà dalla Casa Bianca spiegando le nuove misure. Con questa mossa, il presidente degli Stati Uniti vuole dimostrare all’opinione interna di essere pronto a ogni misura possibile per abbassare i prezzi di petrolio e benzina. D’altronde le elezioni del midterm, previste per novembre, cominciano ad avvicinarsi e il democratico è consapevole di dover risalire nel consenso dopo gli ultimi mesi difficili.
Ma il successore di Donald Trump guarda anche fuori dei suoi confini nazionali e manda un messaggio all’Opec+. Oggi infatti si tiene la riunione mensile dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio di cui fa parte anche la Russia. Sul tavolo ci sarà ancora una volta il tema dell’aumento della produzione. Gli analisti prevedono che anche questo mese l’Opec+ non cambierà la sua decisione, ovvero di far rimanere l’incremento a 400 mila barili al giorno. Una scelta presa mesi fa, nonostante le pressioni dei Paesi occidentali, anche recenti, desiderosi di maggiori quantità di “oro nero” nel mercato per abbattere l’inflazione e i rincari per i cittadini.