In caso di un “attacco senza precedenti”, gli Stati Uniti difenderebbero Taipei. Queste le parole del presidente americano Biden che, in un’intervista a “60 minutes”, programma della Cbs, con un convinto SI ha tolto ogni dubbio sul ruolo degli USA in caso di attacco diretto a Taiwan.
Proprio Taiwan, questa mattina in una nota ha espresso sincera gratitudine a Biden che già a maggio, durante una visita in Giappone, aveva confermato un possibile coinvolgimento delle forze armate statunitensi in un conflitto tra Pechino e Taipei. In quel caso, però, la Casa bianca aveva ritrattato. Ad inizio agosto poi, la Cina aveva fatto diverse esercitazioni militari intorno all’isola, coinvolgendo caccia e incrociatori.
Una mossa che ha spinto Washington a prendere posizione. Nessun altro presidente americano è mai stato così esplicito nel ricordare a Pechino, cosa rischierebbe se decidesse di attaccare Taipei.
Infatti in base a una legge approvata dal Congresso, gli Stati Uniti sono tenuti a vendere a Taiwan forniture militari. Ma hanno mantenuto la cosiddetta “ambiguità strategica” sulla possibilità di intervenire militarmente. L’obiettivo è duplice: scongiurare un’invasione cinese da un lato. Dall’altro scoraggiare Taiwan dal provocare Pechino dichiarando formalmente l’indipendenza.
Intanto la Cina “si riserva di prendere tutte le misure necessarie” su Taiwan. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning nel corso del briefing quotidiano, durante il quale ha espresso “ferma opposizione” verso i giudizi di Biden.