ROMA – Usano mezzi poco inquinanti, fanno la raccolta differenziata ed evitano gli sprechi: i giovani sono campioni di ambientalismo. A confermarlo sono i risultati dell’indagine “I giovani e la mobilità sostenibile” realizzata da Skuola.net per l’Eco Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti, a Roma il 17 e 18 settembre. Lo studio ha coinvolto 2.500 studenti tra i 15 ed i 35 anni che hanno risposto nel periodo giugno-settembre 2024. Unica pecca: la scarsa fiducia nell’impegno italiano verso la sostenibilità.
Trasporto ecologico, parole e fatti
Il primo dato che emerge dalla ricerca è che il 60% dei partecipanti è attento alla riduzione di emissioni carboniche quando si sposta. Quello della mobilità risulta essere l’aspetto ritenuto più importante da curare al fine di ridurre il proprio impatto ambientale (per il 39%), seguito dalla differenziata (24%) e dal recupero degli oggetti (23%).
Le risposte date al sondaggio si traducono in buone pratiche: oltre due studenti su tre hanno abbandonato i mezzi di trasporto più inquinanti, scelti solo dal 31% del totale. Il 33% preferisce sfruttare il servizio pubblico, il 13% utilizza biciclette e monopattini, mentre il 4% sperimenta altre forme di micro mobilità elettrica come hoverboard o monowheel. A optare per la camminata è il 19% dei partecipanti.
Le proposte dei ragazzi
Interrogati su come si potrebbe facilitare la transizione ecologica, quasi la metà degli studenti ha suggerito il potenziamento della frequenza delle corse dei trasporti pubblici; il 26% punterebbe sull’allargamento della rete al maggior numero possibile di aree cittadine, mentre il 21% pensa che la soluzione sia ridurre il costo dei biglietti. Una minoranza (8%) sottolinea l’importanza di garantire la sicurezza e il comfort dei mezzi.
Inoltre, il 47% degli intervistati ritiene che sia fondamentale aumentare le infrastrutture come le piste ciclabili, mentre il 27% vorrebbe un ripensamento degli spazi urbani, con più attenzione a ciclisti e pedoni. I giovani (71%) si sono detti anche favorevoli a una riduzione dei limiti di velocità per ridurre gli incidenti stradali (prima causa di morte per i giovani italiani sotto i 30 anni). Molto ben vista è anche la riforestazione finalizzata ad assorbire le emissioni di CO2: tuttavia, per due intervistati su tre non si sta facendo abbastanza in questo senso.
La sfiducia verso il futuro
La delusione rispetto alla politica, poco attenta alla tutela dell’ambiente, è visibile dalle risposte date dagli intervistati. Solo il 30% dei ragazzi pensa, infatti, che in Italia si stia lavorando per incentivare la mobilità ecologica, sia dal punto di vista economico sia culturale. Oltre uno studente su due prevede tempi molto lunghi per il suo raggiungimento e uno su quattro ritiene che in Italia smart cities e mobilità sostenibile siano un’utopia.
E d’altra parte gli stessi ragazzi immaginano di acquistare una macchina in futuro: per il 61% è praticamente certo, mentre il 23% potrebbe rinunciarvi solo se dovessero crescere e affermarsi definitivamente i servizi di car sharing o di noleggio.
“I giovani sono disposti ad abbracciare il cambiamento”, ha commentato il direttore di Skuola.net Daniele Grassucci, “ma sono anche consapevoli che le nostre città non sono ancora pronte”. Lo studio offre quindi spunti di riflessione per progettare e accelerare il processo di transizione ecologica.