Torna libero a distanza di sei mesi l’ex sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti. La Cassazione ha revocato ieri l’obbligo di dimora nei confronti dell’ex dem. Secondo i giudici le condizioni per l’arresto, quindi per una misura cautelare, non sussistevano.
Accusato di abuso di ufficio e falso per l’affidamento di locali per la cura di minori, Carletti era stato arrestato lo scorso giugno nell’ambito dello scandalo “Angeli e Demoni”, sul presunto sistema di affidi illeciti della Val d’Enza. Lo scorso 20 settembre era arrivata la decisione del Riesame, che aveva revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari ma aveva applicato l’obbligo di dimora nella sua casa nel reggiano, contro cui gli avvocati difensori avevano presentato un ricorso.
Ora affronterà a piede libero il processo come gli altri 28 indagati nell’inchiesta condotta dalla Procura di Reggio Emilia. “Esprimiamo soddisfazione, ma con cautela al tempo stesso in vista del processo”, il freddo commento dei legali di Carletti.
Decisamente più animati i commenti del Pd e di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha fatto sentire la propria voce su Facebook: “Vi ricordate la storia di Bibbiano? L’attacco violento di Lega e Cinque Stelle al sindaco? Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan “Parlateci di Bibbiano?”. Bene. Ieri la Cassazione ha detto che quel sindaco NON doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento”.
Gli ha fatto eco il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sempre su Facebook. “La campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano non si dimentica. Ma oggi c’è un’altra domanda. Chi chiederà scusa ad Andrea Carletti e alle persone messe alla gogna ingiustamente? A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!”, così il leader dem dopo la sentenza della Cassazione.