Serve un “governo dei miracoli” per uscire fuori dalla crisi. “La situazione é drammatica, molti continuano a credere che la crisi sia alle spalle, invece ce l’abbiamo ancora davanti”. Pierluigi Bersani, in una pausa delle consultazioni, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano come stessero andando i colloqui con le parti sociali. “Avete visto anche ieri Confindustria, la situazione é drammatica”. “Serve un governo» ha proseguito il leader Pd, anzi “servirebbe un governo che fa miracoli”. Per stasera, intanto, è fissata la riunione della direzione del Pd, il partito di cui Bersani è segretario, e in cui sono emerse linee diverse sulla possibilità di dare vita a un governo.Dopo che nei giorni scorsi il sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci Graziano Delrio, vicino a Matteo Renzi, ha parlato della necessità di un governo di larghe intese col Pdl, oggi, il responsabile economico del Pd Stefano Fassina, ha escluso accordi con il centrodestra ma ha lasciato aperta la porta alla Lega Nord. “Un esecutivo con il Pdl è impensabile e non risponde a quanto detto dai cittadini”, ha detto Fassina in un’intervista pubblicata dal quotidiano “La Repubblica”. Ipotizzare accordi col partito di Silvio Berlusconi invece “indebolisce il tentativo del segretario e rappresenta una posizione diversa da quella assunta dalla direzione nazionale del Pd. Una scelta approvata all’unanimità”. “Pdl e Lega non sono lo stesso partito, anche se stanno nella stessa coalizione. Bersani, comunque, si rivolgerà a tutto il Parlamento. Lì ciascuna forza si assumerà le proprie responsabilità”, ha detto ancora l’esponente della sinistra interna. Matteo Renzi, intanto, ha fatto sapere che oggi non andrà alla direzione nazionale del Pd: “Non vado per un motivo molto semplice: è stata convocata all’ultimo momento, e io sto a Firenze a fare il sindaco”.
Lega per governissimo. In ogni caso lo stesso Renzi – la cui presenza alla direzione Pd di stasera non è ancora certa – ha telefonato a Bersani per garantirgli il proprio sostegno, come conferma una fonte a lui vicina. “Mala Lega”, ha detto oggi il sindaco di Verona Flavio Tosi in un’intervista sempre a “Repubblica”, preferirebbe un “governissimo” con l’appoggio di tutti i principali gruppi in Parlamento, ed invita Bersani a rinunciare al tentativo di formare un esecutivo. “Il problema non è con lui, ma riuscire a fare le cose che servono. Purtroppo ha in mente di fare un governo che assomiglia a un monocolore del Pd: ma così i numeri non li avrà mai”, ha detto Tosi.
Il Pdl intanto ribadisce la richiesta di un governo con il Pd, “condizione senza la quale non voterà”, dice, “la fiducia a Bersani”. E oggi, in un’intervista al quotidiano “La Stampa”, il neo capogruppo Renato Brunetta ha detto che sull’economia i due partiti hanno le stesse posizioni: “Io e Fassina sulle questioni economiche la pensiamo allo stesso modo… Se io lui parliamo del passato non possiamo essere d’accordo sulla demonizzazione di Berlusconi; lo siamo invece sul giudizio negativo del governo Monti. Siamo d’accordo perché abbiamo la stessa visione dell’Europa e contro le politiche di austerity”, ha detto l’ex ministro Pdl.
Il leader Pdl va alla carica. Intanto Berlusconi torna alla carica: “Come ho detto ai nostri 300 mila sostenitori in piazza o il Pd cambia linea a 180 gradi e si rende disponibile ad un governo con il Pdl e contemporaneamente dichiari di volere un moderato al Colle oppure si torni al voto al più presto”, spiega nella trasmissione tv “La telefonata” di Canale 5. Il Cavaliere spera anche in un’intesa sul Quirinale: “Ci devono essere due cose e non una sola, visto che le elezioni hanno dato come risultato due forze alla pari noi chiediamo che ci sia un governo con l’inclusione del Pdl e anche un presidente della Repubblica moderato”. Poi l’avvertimento: “La sinistra ha occupato tutte le cariche e se farà lo stesso per il Quirinale noi con i nostri senatori bloccheremo il Senato e quindi il Parlamento e porteremo la protesta in piazza perché questo sarebbe un golpe in Italia”. Berlusconi intanto si mostra sereno sulla tenuta dell’alleanza con il Carroccio: “La Lega è con noi come è logico che sia ed andremo insieme alle consultazioni con Bersani”. Secondo il Cavaliere “è assurdo che Bersani continui ad inseguire i grillini che gli hanno già detto di no molte volte anche con sberleffi due, tre volte al giorno”.
Metà dei grillini per intesa con Pd. L’ipotesi di un accordo con il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, che Bersani aveva inseguito sin dall’indomani delle elezioni, sembra al momento archiviata, anche se un sondaggio pubblicato oggi dalla “Repubblica” indica che oltre il 53% degli elettori del M5s sono favorevoli a un’intesa col Pd. Per il momento non è ancora chiaro quando Bersani salirà di nuovo al Quirinale per riferire al presidente Giorgio Napolitano dell’esito del suo tentativo. Intanto gli incontri coi partiti termineranno mercoledì, ha detto il portavoce del segretario. Poi il presidente dovrà decidere se confermare l’incarico a Bersani, che nel caso dovrà costituire un esecutivo e, dopo il giuramento, chiedere la fiducia alle Camere. Fiducia che è scontata a Montecitorio, dove il centrosinistra ha la maggioranza assoluta, ma non a Palazzo Madama.
Intanto ieri Napolitano ha escluso categoricamente di essere disponibile a un secondo mandato al Colle. “A 88 anni gli straordinari non sono ammessi”, ha detto a Sant’Anna di Stazzema, in occasione della commemorazione delle vittime dell’eccidio nazista del1944, a cui ha partecipato anche il presidente tedesco Joachim Gauck.
Lorenzo Caroselli