Se in casa della maggioranza Lega e Movimento 5 Stelle serrano i ranghi a difesa della finanziaria dopo la sua bocciatura definitiva da parte della Commissione, l’opposizione prova a guardare al futuro nella costruzione di nuove geometrie parlamentari.
L’ex premier Silvio Berlusconi è intervenuto ieri davanti alla stampa al termine di un vertice con i suoi fedelissimi sostenendo la palese incapacità di questa maggioranza ad andare avanti a governare il Paese. “D’altronde i segnali in sede parlamentare confermano che l’accordo di potere fra Lega-M5s è ormai profondamente logorato” ha aggiunto il presidente di Forza Italia. Berlusconi si è così portato avanti su quelle che potrebbero essere nuove prospettive qualora la maggioranza gialloverde dovesse rompersi. “Speriamo e crediamo sia vicino il momento nel quale si potrà tornare a dare agli italiani un governo di personalità competenti di centro-destra, espressione della maggioranza naturale degli italiani sulla base dei risultati delle elezioni del 4 marzo” ha concluso l’ex premier ribadendo ancora una volta la sua volontà di tornare in campo.
Ancora fuori da giochi, invece, il centro-sinistra e il Partito Democratico in particolare, alle prese con la ricerca di una data per le primarie che unisca le varie anime interne in riorganizzazione alle spalle dei sei candidati alla segreteria. Stamattina è stato diffuso alla trasmissione Agorà di Rai 1 un sondaggio secondo il quale Nicola Zingaretti, l’attuale presidente della regione Lazio, staccherebbe di una decina di punti Marco Minniti, il candidato vicino all’ala dell’ex segretario Matteo Renzi. Dietro questi nomi a grande distanza Martina, Richetti, Damiano, Boccia e Corallo. Interessante anche l’altro sondaggio diffuso da Agorà che darebbe al 12% un nuovo partito fondato dall’ex premier Renzi.