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HomePolitica Berlusconi lancia Zaia ma lui rifiuta: il candidato è Salvini

Berlusconi lancia Zaia
ma il governatore rifiuta:
"Il candidato è Salvini"

Il leader leghista apre ad alleanze

ma non accetta ingerenze sui nomi

di Antonio Scali28 Febbraio 2017
28 Febbraio 2017

Silvio Berlusconi e Matteo Salvini in due foto combinate

Da diversi anni uno dei problemi maggiori per il centrodestra è trovare un erede politico a Berlusconi. Lo storico leader spera in un’assoluzione da parte di Strasburgo per poter tornare in campo in prima persona, ma – se così non dovesse essere – l’ex Cavaliere ha già un nuovo nome da lanciare: Luca Zaia, attuale governatore del Veneto.

A dirlo questa mattina è lo stesso Berlusconi, ospite della trasmissione ‘Notizie oggi’ in onda su Canale Italia: «Se non potrò tornare in campo, il centrodestra dovrà trovare qualcuno al suo interno. E secondo me il governatore del Veneto Luca Zaia si sta comportando molto bene. Dico Zaia o qualcun altro in grado di emergere e convincere tutti».

La candidatura non ha però entusiasmato il diretto interessato: «Basta con questa manfrina. Amministrare una Regione non è una questione semplice ma di impegno quotidiano e di credibilità», ha detto Zaia liquidando freddamente le parole di Berlusconi. «Noi della Lega un candidato l’abbiamo già ed è Matteo Salvini», ha aggiunto il governatore. «Lasciatemi, lasciateci governare in pace. Per me oggi la strategia è quello di portare i veneti al referendum per l’autonomia».

Non si è fatta attendere la reazione del leader della Lega Nord Matteo Salvini a seguito delle dichiarazioni dell’ex Cavaliere: «Mi rende orgoglioso il fatto che Berlusconi individui uomini della Lega come potenziali Presidenti del Consiglio, ma il possibile candidato sono io».

I candidati della Lega li sceglie la Lega. È questa la posizione ribadita chiaramente da Salvini, che però non esclude a priori possibili alleanze con gli altri partiti di centrodestra come Forza Italia: «Eventuali problemi nascono se non ci sono programmi condivisi. Su euro, banche, immigrazione, tasse, lavoro. Su quelli bisogna essere chiari». Sulla leadership, invece, il segretario leghista è apparso più netto: «Se qualcuno pensa di mettere zizzania nella Lega facendo nomi sbaglia. Perché, a differenza degli altri, noi siamo una squadra».

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