BERLINO – Si alza il sipario sulla 73esima edizione del Festival del cinema di Berlino. Per undici giorni, dal 16 al 26 febbraio 2023, il Berlinale Palast ospiterà la rassegna. Prevista per questa sera, a partire dalle 19.30, la cerimonia d’apertura, a cui parteciperanno Claudia Roth, ministra tedesca per la Cultura e i Media e Franziska Giffey, sindaca di Berlino. Grande attesa anche per l’attrice Kristen Stewart, che quest’anno sarà presidente di giuria.
Atteso l’intervento del presidente Zelensky
Dopo un susseguirsi di voci non ufficiali, è arrivata la conferma: il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky sarà presente, in streaming video, alla cerimonia d’apertura. “È un onore speciale per noi poter accogliere digitalmente il presidente ucraino – hanno detto i direttori della Berlinale Mariëtte Rissenbeek e Carlo Chatrian in conferenza stampa -. La Berlinale, con tutti i suoi cineasti e partecipanti esprime solidarietà al popolo dell’Ucraina nella lotta per l’indipendenza e condannano con forza l’aggressione russa”, hanno aggiunto. E sarà Sean Penn ad introdurlo. Il regista e attore statunitense presenterà al Festival, nella sezione Fuori concorso, “Superpower”, il racconto di mesi di incontri del due volte premio Oscar con il presidente ucraino.
L’Italia in corsa per l’Orso d’oro con Disco Boy di Abbruzzese
In corsa per il Goldener Bär, anche conosciuto come l’Orso d’oro, ci sono “Le Grand Chariot” di Philippe Garrel, “Ingeborg Bachmann – Reise in die Wüste” di Margarethe von Trotta e “Suzume no tojimari” di Makoto Shinkai. Anche l’Italia è in corsa per l’Orso d’oro con “Disco Boy” di Giacomo Abbruzzese, regista e sceneggiatore, vincitore del Nastro d’argento 2013 per il miglior cortometraggio con “Fireworks”. Nelle sezioni parallele c’è grande attesa per “Laggiù qualcuno mi ama” di Mario Martone, film-documentario che omaggia Massimo Troisi nel 70esimo anniversario della sua nascita. Ancora nella sezione Special Gala c’è “L’ultima notte di Amore”, thriller diretto da Andrea Di Stefano, con protagonisti Pierfrancesco Favino e Linda Caridi.