Beppe Grillo è indagato a Milano: nel mirino sono finiti alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it. L’accusa è traffico d’influenze illecite. Da questa mattina sono in corso perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici della Beppe Grillo Srl e della Casaleggio Associati.
Secondo gli investigatori Moby avrebbe finanziato la società di Grillo in cambio di favori, con contratti pubblicitari sottoscritti tra il 2018 e il 2019 pari a circa 200mila euro. Il piano aveva una struttura complessa: un compenso di 120mila euro l’anno, per due anni, che Grillo percepiva in cambio di uno spot al mese e l’inserimento di messaggi pubblicitari, contenuti redazionali e interviste da pubblicare sul suo blog. Allo stesso tempo un accordo di Moby con la Casaleggio Associati garantiva in cambio di 600mila euro iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica.
I pagamenti di Moby al blog e alla Casaleggio associati (società di consulenza di Davide Casaleggio, l’altro fondatore del M5S) erano emersi oltre due anni fa nell’ambito dell’indagine fiorentina sulla Fondazione Open, anch’essa finanziata dalla compagnia di navigazione di Vincenzo Onorato. Moby versa da tempo in cattive acque contabili e nel giugno 2020 è stata ammessa dal Tribunale di Milano alla procedura di concordato preventivo.