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HomeCronaca Lotta alla mafia: il ruolo delle istituzioni e l’importanza dei beni confiscati

Lotta alla mafia:
il ruolo delle istituzioni
con la confisca dei beni

Migliaia di sequestri in tutta Italia

per un problema che non è solo del Sud

di Salvatore Tropea16 Marzo 2017
16 Marzo 2017

La Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che quest’anno si celebrerà a Locri il 21 marzo, segna un passaggio importante per il contrasto alla criminalità organizzata. Un momento che, istituzionalizzato con l’approvazione definitiva del Parlamento, conferma la necessità di uno Stato sempre più presente sui territori e in prima linea in questa lotta.

Secondo Giovanni Calabrese, sindaco di Locri, il gesto di Libera di tenere la manifestazione proprio nella cittadina principale della Locride «rappresenta un gesto importante, perché si è così presenti su un territorio spesso segnato da eventi luttuosi e negativi e si cerca di avere un’attenzione anche in termini positivi come per esempio quello che sta costruendo don Ciotti nelle scuole ricordando il sacrificio di chi non c’è più».

Ma per il primo cittadino uno dei passi più importanti nel contrasto alla criminalità organizzata deve essere fatto attraverso la trasparenza delle istituzioni e delle amministrazioni, soprattutto quelle delle piccole realtà. «Alla politica locale – ha affermato ai microfoni di Lumsanews – sta il coraggio di stare dalla parte della gente onesta e non scendere a compromessi con nessuno. Sono scelte sicuramente non facili, ma negli anni si sono fatti importanti passi in avanti per cercare di arginare le ingerenze mafiose». Le piccole realtà però, hanno necessariamente bisogno del supporto e della vicinanza delle Istituzioni perché, ha commentato Calabrese, «riscattarsi non è semplice e serve l’aiuto dello Stato, per esempio nell’utilizzo dei beni confiscati».

In particolare, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, risultano essere quasi 21mila gli immobili confiscati in tutte le regioni d’Italia e più di 2.700 le aziende. Quello che emerge, a conferma di un problema che riguarda tutto il Paese, è dunque l’alto numero di imprese confiscate non solo al Sud ma anche in regioni come il Lazio e la Lombardia.

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