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Benedetto XVI alla sua ultima udienza pubblica: “Resto nel recinto di San Pietro”

di Marina Bonifacio27 Febbraio 2013
27 Febbraio 2013

Come l’apostolo Paolo nella Lettera ai Colossesi “anch’io sento nel mio cuore di dover soprattutto ringraziare Dio”. Così Benedetto XVI ha salutato una piazza San Pietro gremita di pellegrini e fedeli giunti da ogni parte del mondo per rendergli omaggio. Quasi duecento mila i fedeli accorsi questa mattina alla sua ultima udienza generale, uniti nella preghiera e nella fede in Dio e nella Chiesa. E Benedetto, dalla sua papa mobile, ha voluto salutare proprio tutti, mentre grida di gioia e di commozione si levavano dalla folla.
Come Pietro con gli apostoli sul lago di Galilea
. Commosso il ricordo del Santo Padre dell’inizio del suo pontificato quando, quel “19 aprile di quasi otto anni fa, ho avuto ferma questa certezza che mi ha sempre accompagnato”: la certezza in Lui, ha detto Papa Ratzinger. “Signore, che cosa mi chiedi? E’ un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se Tu me lo chiedi, sulla tua parola getterò le reti, sicuro che Tu mi guiderai” – ha quindi aggiunto il Pontefice. “Ed il Signore mi ha veramente guidato” – ha sottolineato – proprio come “Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea”. Bellissima il paragone della Chiesa come una barca che, nel corso di quest’ultimo pontificato come nel resto della sua storia, è stata graziata da tanti giorni di sole, ma colpita anche da venti contrari. Ma la barca è riuscita a reggere e a sopportare persino le burrasche più violente perché lì, a bordo, c’è sempre stato il Signore. Perché “ho sempre saputo” – ha detto ancora il Papa – che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua, e non la lascia affondare”.
“Ho voluto bene a tutti”. “Ma non è solamente Dio che voglio ringraziare in questo momento”, ha detto ancora il Papa nel suo discorso. E proseguendo: “Il Signore mi ha messo accanto tante persone che mi hanno aiutato e mi sono state vicine”. E passando poi ai ringraziamenti, ha dedicato le sue parole anche a quella parte della Chiesa non sempre “evidente”: “Sono tanti i volti che non emergono, che rimangono nell’ombra, ma proprio nel silenzio, nella dedizione quotidiana, con spirito di fede e umiltà”. Un ringraziamento speciale va poi alla Chiesa di Roma, “la mia Diocesi!”, ha esclamato il Papa. “Ho sempre percepito grande attenzione e profondo affetto – ha sottolineato il Santo Padre – “ma anch’io ho voluto bene a tutti e a ciascuno, senza distinzioni”.
Il cuore di un Papa che si allarga al mondo intero. Benedetto XVI ha espresso gratitudine a tutti, dal Corpo Diplomatico impiegato pressola Santa Sede, ma anche tutti coloro che lavorano per una buona comunicazione e tutti coloro i quali, nelle ultime settimane soprattutto, hanno inviato segni commoventi di attenzione e di vicinanza al Papa. E questo è un chiaro segnale che il Papa non è mai solo, “ora lo sperimento ancora una volta in un modo così grande che tocca il cuore”, ha aggiunto. Un Papa davvero commosso che si è voluto soffermare anche sul senso vero della Chiesa, “non un’organizzazione, non un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo”, “una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesu’ Cristo, che ci unisce tutti”. In un tempo in cui tutti parlano del suo declino, il Papa rinforza invece il senso vero e profondo della Chiesa intesa come ecclesia, quindi comunità.
Una decisione sofferta, ma fatta “per il bene della Chiesa”. Infine un ricordo alle sue dimissioni. “In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta, non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa”, ha detto il Papa. Un Pontefice consapevole del suo gesto, “fatto nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma anche con una profonda serenità d’animo”. Perché amarela Chiesa vuol dire anche “avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi”; perché “chi assume il ministero pietrino appartiene sempre e totalmente a tutti, a tuttala Chiesa”.
“Il sempre è anche un per sempre”. La decisione delle dimissioni non implica automaticamente un ritorno alla sua vita privata. “Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso”, ha detto il Santo Padre. E, nel servizio della preghiera, decide di restare “nel recinto di San Pietro”. Un omaggio infine a San Benedetto, che “mi sarà di grande esempio”, ha detto il Papa. “Egli ci ha mostrato la via per una vita che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio”.

di Marina Bonifacio

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