Risposte positive arrivano oggi dalle banche europee, che hanno raggiunto buoni risultati negli stress test sui tassi di interesse. A dichiararlo la Banca centrale europea, che esaminando i dati sui bilanci risalenti al 2016, in un rapporto ha sottolineato come gran parte degli istituti siano capaci di gestire il rischio. Aggiungendo: «I tassi d’interesse più elevati provocherebbero un aumento del margine di interesse nei prossimi tre anni per la maggior parte delle banche direttamente supervisionate dalla Bce, ma ridurrebbe il valore in termini di capitale».
La linea di supervisione adottata da Francoforte ha un obiettivo: acquisire più informazioni possibili sulla base dei possibili scenari di cambiamento dei tassi di interesse. La Bce, commentando i risultati raccolti, ha precisato che un ipotetico incremento dei suddetti tassi di 200 punti base causerebbe, nel complesso, un aumento dei margini netti di interesse del 4,1% quest’anno e del 10,5% entro il 2019. Il valore del capitale, invece, diminuirebbe sull’aggregato del 2,7%. Infine, se i tassi di interesse restassero invariati rispetto alla fine del 2016 e, al contempo, non si verificasse una crescita del reddito, il margine di interesse netto si abbasserebbe del 7,5%. I calcoli della Bce, comunque, sono influenzati dalle ipotesi avanzate dalle banche sul comportamento dei clienti.
E proprio la Bce è da giorni al centro delle polemiche sollevatesi in Italia. Il contrasto è nato a proposito delle nuove disposizioni di Francoforte sulla gestione dei crediti deteriorati, i cosiddetti Npl. Confindustria ha affermato il suo dissenso ribadendo che le norme sugli Npl che la Bce sta valutando, sono una scelta «incomprensibile e irragionevole». È salita, poi, la preoccupazione delle imprese, le quali temono che il nuovo testo di Francoforte possa avere un forte impatto su di loro causando ulteriori accantonamenti.
Dello stesso parere è l’Abi, Associazione bancaria nazionale, che in una lettera inviata al presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche, Pier Ferdinando Casini, ha evidenziato come il documento in questione, proposto dal Meccanismo di vigilanza unico europeo, debba essere revisionato.