Il Pil dell’Eurozona rischia di crollare, a causa della pandemia e dello stop di gran parte dell’attività economica. L’allarme è della Banca Centrale Europea, che nel suo bollettino economico spiega che il prodotto interno lordo dei paesi dell’area euro va verso una caduta compresa fra il -5 e il -12%.
Del resto, già nel primo trimestre di quest’anno, interessato soltanto in parte dal Coronavirus, l’indice ha perso il 3,8%. Colpa, secondo la Bce, di un deterioramento “senza precedenti” degli indicatori dei consumi, con il Coivid-19 che ha comportato il “razionamento di diverse componenti di spesa”.
Per quanto riguarda gli effetti indiretti di questa contrazione, poi, la crisi potrebbe impattare sul reddito, sulla ricchezza e sull’accesso al credito. Sui consumi privati, invece, il danno dipenderà “dalla durata dei lock-down, dal ritmo di allentamento delle misure, dai cambiamenti del comportamento delle famiglie e dall’efficacia delle politiche pubbliche”.
In ogni caso, le aspettative della Bce sull’andamento degli indicatori per il prossimo trimestre restano pessimistiche. I dati di aprile suggeriscono che la contrazione probabilmente “sarà persino più grave” fino a giugno. La ripresa economica, con l’allentamento del lockdown, è pressoché certa, ma bisogna capire quanto sarà “rapida”.
“La crescita dell’area dell’euro dovrebbe riprendere sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, dalle politiche di bilancio e dalla ripresa dell’attività mondiale”, spiega ancora la Banca Centrale. Perché l’incertezza è “estremamente elevata e rimarrà tale, rendendo molto difficile prevedere la probabile portata e durata dell’imminente recessione e della conseguente ripresa”.
Di fronte a questi scenari, la Bce ha confermato che gli acquisti di debito con il programma per l’emergenza pandemica (Pepp) “continueranno in maniera flessibile nel corso del tempo, finché non verrà ritenuta conclusa la fase critica legata al Coronavirus”. Il Consiglio direttivo “ribadisce il massimo impegno a fare tutto ciò che sarà necessario per sostenere i cittadini dell’area dell’euro”.
Rassicurazioni che, però, al momento sembrano non bastare ai mercati finanziari. Sulla scia di un secondo trimestre nero, infatti, questa mattina i principali listini sono in calo, con Parigi, Francoforte e Madrid che perdono oltre due punti percentuali e Milano che si ferma a -1,8%.