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HomeEconomia Bce: Eurozona in ripresa, rischio inflazione da salari e bond più flessibili

Bce, Eurozona in ripresa
rischio inflazione da salari
e bond più flessibili

Diffuso oggi l'Economic Bulletin

Nel 2022 inflazione sopra il 2%

di Francesca Massimano13 Gennaio 2022
13 Gennaio 2022

Il logo della Banca centrale europea | Foto Ansa

La ripresa dell’economia all’interno dell’Eurozona “nel corso di quest’anno dovrebbe tornare a segnare un vigoroso recupero” e a trainare sarebbe “una vigorosa domanda interna” grazie al miglioramento del mercato del lavoro che dovrebbe sostenere redditi e consumi delle famiglie e dunque la domanda. É quanto si legge nell’Economic Bulletin diffuso oggi dalla Banca centrale europea (Bce).

La Bce sottolinea anche il peso che la pandemia sta avendo sulla fiducia delle imprese e dei consumatori, oltre alla carenza di attrezzature, materiali e manodopera che, in alcuni settori, sta ostacolando la produzione di manufatti, provocando rallentamenti in alcune parti del settore dei servizi. Problemi, però, che dovrebbero attenuarsi nel corso del 2022.

Per quanto riguarda l’inflazione, secondo gli ultimi dati, è aumentata a novembre del 4,9% e, nelle previsioni di Francoforte, rimarrà al di sopra del 2% per buona parte dell’anno in corso. Inoltre, sul documento si legge che “se le pressioni sui prezzi si traducessero in aumenti salariali maggiori di quanto anticipato o se l’economia tornasse più rapidamente alla piena capacità produttiva, l’inflazione potrebbe collocarsi su livelli più alti”.

Infine, la Banca centrale europea condurrà gli acquisti di titoli di Stato tramite il Pepp (programma europeo di acquisto per l’emergenza pandemica) a un ritmo più basso da qui a marzo, quando il programma stesso terminerà. Tuttavia, i reinvestimenti dei bond che giungono a scadenza saranno estesi “almeno sino alla fine del 2024″ e ” in caso di ulteriore frammentazione del mercato connessa alla pandemia, i reinvestimenti del Pepp potranno essere adeguati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari Paesi in qualsiasi momento”. A questo proposito è importante sottolineare che nelle settimane di fine 2021 gli spread sul Bund tedesco “sono rimasti relativamente stabili in Portogallo e Spagna, ma in Italia sono aumentati di circa 15 punti base nel periodo in esame”.

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